GROSSETO. Il 7 marzo dell’anno scorso, sulla pagina di Facebook del Faq, fu pubblicato il seguente post: «A seguito di una riunione straordinaria con le associazioni di categoria abbiamo deciso di procedere con la chiusura del locale fino a nuova comunicazione». Il giorno dopo, sarebbe scattato il primo lockdown della storia d’Italia, almeno della storia dal Dopoguerra in avanti.
Sono passati 20 mesi, e finalmente domani sera, venerdì 15 ottobre, si torna in pista. Aldo Giuliani, titolare dell’unica discoteca di Grosseto, è emozionato. «Ho immaginato questo momento per venti mesi – dice – e finalmente ci siamo. Ancora non mi sembra vero».
In pista ma solo il 50%
La riapertura dei locali non segna certo il ritorno alla normalità. Al Faq potrà accedere solo la metà delle persone previste dalla capienza del locale, mentre all’esterno si potrà arrivare al 75%. E già qui comincia il primo problema. «Perché per la normativa anti Covid – spiega Giuliani – la capienza viene calcolata sulla base di un metro di distanza tra una persona e l’altra, mentre quella che viene certificata per la discoteche è superiore a questa misura».
Questo significa che nei locali e nelle discoteche quindi, la capienza è già di per sé minore rispetto a quella stabilita dal decreto per le regole anti contagio.
C’è poi la questione delle mascherine, che solleva qualche perplessità: in pista si può ballare senza indossarla, ma per andare in bagno o per prendere da bere al bancone del bar, bisogna metterla davanti a naso e bocca. «Mi sarei aspettato il contrario – spiega Giuliani – ma il decreto dice questo».
Senza parlare del Green pass, obbligatorio per accedere al locale. «I controlli sono a carico del locale – dice il gestore del Faq – ma quello che il personale non potrà fare, sarà controllarne l’autenticità. Se qualcuno si presenta alla porta con la certificazione intestata ad un’altra persona, noi non possiamo saperlo: non siamo pubblici ufficiali e non possiamo quindi chiedere i documenti. Stessa cosa per la tracciabilità: all’ingresso dobbiamo prendere nome, cognome e numero di telefono dei nostri clienti, ma se ne lasciano uno falso, non possiamo scoprirlo».
Musica dal vivo per ripartire
Regole e assurdità a parte, Aldo Giuliani è al settimo cielo per questa riapertura. In 20 mesi, le spese sostenute tra affitti, manutenzione e utenze per mantenere in vita il locale di via Legnano, sono ammontate a quasi 100.000 euro. Giuliani non è rimasto con le mani in mano. Da buon imprenditore ha creato una società, Maremma On the Road, per il noleggio di caravan vintage. L’idea è stata vincente.
«Ma il mio mondo è il Faq – dice – e per questo mio mondo, insieme ad altri colleghi, siamo partiti dalla Maremma e siamo andati a Roma a protestare. Il nostro è l’unico settore rimasto chiuso per 20 mesi e senza alcun aiuto. Ci hanno trattati come untori, quando non lo siamo mai stati: i contagi in questi 20 mesi sono aumentati e diminuiti senza che noi fossimo aperti. Ma era come se la colpa fosse solo nostra».
Un settore colpito, quello della nightlife. Doppiamente colpito: dai decreti di chiusura e anche dalla concorrenza sleale. «Noi gestori delle discoteche abbiamo visto che intorno a noi si è continuato a ballare – dice – solo noi eravamo chiusi, senza la possibilità di lavorare». Feste negli stabilimenti, serate di ballo nei club e nei circoli.
Ora però, tutto questo potrebbe essere davvero buttato dietro alle spalle. Domani sera, venerdì 15 ottobre, si riparte con la musica dal vivo: sul palco c’è la tribute band dei Negramaro. Poi la programmazione è già stata definita fino a tutto novembre: il venerdì ci sarà musica dal vivo, il sabato invece, si balla con il dj in consolle.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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