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Biogas, attesa per il destino dell’impianto di Roccastrada

Il 23 marzo c’è la conferenza di servizi, alla quale i comitati ambientalisti non sono stati ammessi . Val di Farma e Forum ambientalista: «la Regione manca di trasparenza»
La localizzazione dell'impianto a Pian del Bonucci
La localizzazione dell’impianto a Pian del Bonucci

ROCCASTRADA. C’è attesa per l’esito dell’iter autorizzativo del mega impianto per la produzione di biometano, da realizzare in Pian del Bonucci, nel comune di Roccastrada. Il 23 marzo, è convocata la conferenza regionale di servizi, questa volta in forma sincrona benché a distanza, per la valutazione delle osservazioni degli enti pubblici, del comitato Val di Farma, nonché la documentazione della società titolare, la Mpn1 Green Energy srl di Verona.

È la terza volta che l’organismo regionale si riunisce, dopo la prima seduta lo scorso anno e quella asincrona del 17 gennaio 2022 non conclusa né verbalizzata, ma anche in questa occasione potrebbe non uscire alcuna decisione sul destino dell’impianto e della zona in cui dovrebbe sorgere. Ovvero la piana che da Montemassi guarda verso Ribolla e La Castellaccia, al confine trai comuni di Roccastrada e Gavorrano.

Il comitato Val di Farma: «Non siamo ammessi, nemmeno come uditori»

E c’è una prima nota stonata: il comitato Val di Farma ha ricevuto comunicazione che non sarà ammesso alla seduta, nemmeno come uditore. Lo stesso per il Forum ambientalista di Grosseto, che a differenza del Val di Farma non aveva presentato nessuna documentazione, poiché il verbale della conferenza del 17 gennaio non è mai stato pubblicato, dunque non erano note le osservazioni dei partecipanti, come aveva spiegato Roberto Barocci (Forum ambientalista) a Maremma Oggi

«Gli uffici regionali ci hanno formalmente comunicato via pec che non siamo ammessi alla conferenza nemmeno come uditori – spiega il comitato Val di Farma – cosa che, invece, ci saremmo aspettati poiché abbiamo presentato le nostre osservazioni. Ci sembra che si pecchi in trasparenza rispetto a uno strumento, come la conferenza di servizi, nato proprio per garantire la partecipazione».

In realtà l’articolo 25 della legge regionale 40/2009, “Norme sul procedimento amministrativo, per la semplificazione e la trasparenza dell’attività amministrativa”, prevede che la possibilità di partecipare fisicamente (o da remoto) alla conferenza, anche soltanto come uditori, è  a discrezione della Regione, che viceversa deve tener conto delle osservazioni e delle memorie scritte inviate entro 48 ore dai portatori di interessi. 

«Per noi – dice il comitato – questo resta comunque un aspetto preoccupante, tanto più se si considera che, mancando il verbale del 17 gennaio, le osservazioni sul progetto si basano esclusivamente sulla documentazione della ditta e su quella prodotta e inviatici dal Comune di Roccastrada e dall’Unione di Comuni Colline Metallifere».

Procedura poco trasparente

«La Regione è inspiegabilmente “reticente” – riprende il Val di Fama – perché, nonostante le nostre richieste e l’intervento del Difensore civico, ad oggi non ci ha inviato i pareri degli enti interpellati, che sappiamo essere stati depositati prima del 17 gennaio. La trasmissione degli atti di procedimento autorizzativo, richiesti da un Comitato portatore di interessi, è un atto dovuto da parte della Regione. Ci sembra quindi davvero insolito questo mancato invio, per di più non supportato da una comunicazione ufficiale.

In aggiunta, abbiamo “scoperto” la data del 23 marzo solo dopo una serie di telefonate e tanta insistenza, poiché non c’è stata una nuova convocazione sul sito della Regione, ma l’aggiornamento della vecchia.

La spiegazione a tutto ciò? “Non so darvi spiegazioni” ci ha detto l’incaricata della Regione, indicata come referente, e “non vi abbiamo convocati perché non abbiamo ricevuto la vostra richiesta di partecipazione”. Che viceversa abbiamo inviato per pec e della quale abbiamo la ricevuta.

È la prima volta che ci troviamo in questa situazione, il procedimento appare anomalo, ma speriamo che sia così solo perché non sono stati individuati aspetti di criticità. Il nostro auspicio è che progetto sia sottoposto ad adeguato procedimento di valutazione di impatto ambientale per verificarne l’effettiva fattibilità e permettere la partecipazione informata a tutti i soggetti interessati», conclude il comitato Val di Farma.

Barocci (Forum ambientalista): «Mi rivolgerò all’organismo di tutela e garanzia»

Roberto Barocci, del Forum ambientalista è ancora più arrabbiato: «Quello degli uffici regionali è un atteggiamento incomprensibile, non c’è trasparenza rispetto a un procedimento di estrema importanza e delicatezza. Mi rivolgerò all’organismo di tutela e garanzia per far valere il diritto alla partecipazione e essere informati», conclude Barocci.

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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