MONTE ARGENTARIO. Siamo ormai alla
fine dell’estate 2024, un’estate in chiaroscuro per la
Costa D’Argento. Una di quelle che difficilmente si potranno dimenticare, per
la moria dei pesci ad Orbetello e per
il blackout di metà ferragosto all’Argentario, per le tante polemiche in un contesto, vale la pena sempre di ricordarlo tra i più accattivanti e belli del mondo, la Costa D’Argento.
Di questo è di molto altro abbiamo voluto parlare con Marcello Mentini, presidente dell’associazione Argentario & Friends che da qualche tempo, unitamente ad un gruppo di persone, ha fondato questa associazione con l’intento di trasformare la Costa D’Argento in una perla turistica internazionale, puntando su cultura, sport e infrastrutture.
Da un sogno è nata un’idea: Argentario & Friends
Presidente , come nasce l’idea di creare un’associazione per il rilancio del territorio?
«Siamo nati nel giugno del 2022, un gruppo di amici e professionisti con una visione comune: dare una mano al nostro territorio, l’Argentario. Ci siamo resi conto che spesso ci si lamenta delle mancanze senza fare nulla di concreto, così abbiamo deciso di fare il contrario».
«Siamo un’associazione no profit, un’associazione di promozione sociale e il nostro obiettivo è quello di proporre iniziative che abbiano un impatto positivo sulla comunità. Vogliamo creare progetti che non solo valorizzino il territorio, ma che siano anche sostenibili e in grado di attirare turisti di qualità».
Vorremmo far rivivere la magia degli anni 70
«Con il passare del tempo le cose sono cambiate, ora servono servizi, strutture e servizi che su questo territorio scarseggiano. Non si può chiedere ad un viaggiatore di venire in un posto senza nessuna infrastruttura. Ma sono e siamo fiduciosi, con impegno e visione chiara, l’Argentario può ritornare ad essere una meta magica».
«Siamo nati nel 2022, ma solo in questo anno nel 2024, abbiamo iniziato e voluto concentrarci – spiega Mentini – su progetti che potessero fare la differenza. Sin dall’inizio, il gruppo ha costruito forti legami con le realtà locali, dagli hotel ai ristoranti, fino alle piccole imprese».
«Siamo stati fortunati ad avere partner importanti come Pellicano e il Gruppo Ercole. Realtà imprenditoriali che hanno compreso che la nostra associazione non era lì per competere, ma per creare un progetto comune».
«L’idea non è di sviluppare progetti isolati ma di immaginare insieme il futuro dell’Argentario. Per questo lavoriamo per proporre soluzioni nei piani di sviluppo, promuovendo iniziative che portano valore duraturo alla zona. Un esempio, è la valorizzazione della Forte Stella a Porto Ercole, uno dei luoghi simbolo dell’Argentario, dove abbiamo organizzato mostre e un premio per giovani artisti».
«Vogliamo fare dell’Argentario un polo culturale e artistico. Ma, sia chiaro, non ci fermiamo solo alla cultura: abbiamo in programma molte iniziative iniziative legate allo sport, come eventi ciclistici che possano attrarre visitatori anche fuori stagione. La destagionalizzazione è un fattore che è preponderante per la Costa d’Argento. Il clima mite di tutto l’anno può , anzi deve diventare un catalizzatore per il turismo e la stagione turistica passare dai classici tre a sette /otto mesi all’anno».
Uno dei temi caldi di quest’anno è stato sicuramente il problema della moria dei pesci a Orbetello e i blackout energetici all’Argentario. Qual è la sua opinione a riguardo?
«Sono problemi gravi, ma quello che mi preoccupa di più è lo scarico di responsabilità. Serve una visione a lungo termine, un piano ben strutturato che coinvolga tutti gli attori, Comune, Regione, aziende private, in un progetto di risanamento ambientale e di prevenzione».
«Non possiamo più affrontare le emergenze come se fossero eventi imprevisti: bisogna iniziare a lavorare seriamente su piani di gestione del territorio che siano concreti e monitorabili».
Turismo sportivo e non solo
Presidente, quali sono le vostre proposte per ampliare l’offerta dell’Argentario?
«Un esempio di quello che stiamo facendo? Un grosso progetto legato al cicloturismo. L’Argentario ha delle potenzialità straordinarie per questo tipo di attività, con percorsi mozzafiato e un clima ideale. La nostra idea è quella di creare una manifestazione di mountain bike di portata nazionale e internazionale. Questo potrebbe diventare un evento capace di attirare migliaia di persone, allungando la stagione turistica e favorendo un indotto economico che coinvolga strutture ricettive, ristoranti e negozi».
Oltre al turismo, tra le tante iniziative in itinere parlate spesso di “nuovi mestieri”. Cosa intendete?
«Per noi “nuovi mestieri” significa riscoprire vecchie tradizioni artigianali e adattarle ai tempi moderni. Un esempio è il progetto legato alle barche d’epoca: qui all’Argentario c’erano maestri d’ascia rinomati, un mestiere che oggi si è quasi perso».
«Vorremmo creare – continua il presidente dell’associazione Argentario & Friends – una scuola per formare giovani in questi antichi mestieri, integrandoli con nuove tecnologie legate al mondo della nautica. Non solo turismo, quindi, ma anche nuove opportunità di lavoro che valorizzino le competenze locali».
Argentario , riconosciuto come eccellenza
Guardando al futuro, cosa vi augurate per l’Argentario, per la Costa d’Argento, nei prossimi cinque anni?
«Mi piacerebbe che, fra cinque anni, l’Argentario, questo territorio tutto, fosse riconosciuto a livello internazionale come una destinazione di eccellenza. Non parlo di trasformarlo in una nuova Capri o Portofino, ma in un luogo dove la bellezza naturale, il cibo e lo stile di vita toscano siano valorizzati al massimo».
«Vorrei che, l’Argentario diventasse un brand, un luogo che venga scelto non solo per una vacanza estiva, ma per la sua offerta culturale, sportiva e di qualità di vita. E per farlo, dobbiamo lavorare tutti insieme, associazioni, amministrazioni e privati. Solo unendo le forze possiamo trasformare questa visione in realtà».