GROSSETO. «Sono un sindaco influencer»: lo ripete spesso, in una lunga chiacchierata nel suo ufficio affacciato su piazza Duomo, il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
In effetti i 41mila follower sulla pagina istituzionale su Facebook e gli oltre centomila su quella, più personale, su Instagram, la dicono lunga sul seguito, almeno virtuale, che ha il sindacone, come molti lo chiamano.
Ci fa vedere le centinaia di messaggi che gli arrivano in privato e non si spaventa se qualcuno, come Luca e Paolo di LA7, si divertono a prenderlo un po’ in giro.
«A me loro stanno simpatici – dice – e stiamo già parlando con il loro manager per invitarli a Grosseto e fare una serata insieme».
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Poi però esce dal virtuale e torna sul concreto della sua Amministrazione e del suo rapporto personale con la politica: «Alle regionali sosterrò convintamente il centrodestra, ma senza schierarmi. Ho intenzione di mantenere una totale equidistanza dalle componenti della coalizione. Quindi, anche se sento voci in giro, non mi candido. Il mio obiettivo è chiudere la legislatura nel 2027 in Comune a Grosseto. Poi si vedrà. Ma non vorrei disperdere un patrimonio. Non ci prendiamo in giro, non ce ne sono tanti in circolazione con la mia competenza».
Vivarelli Colonna: «Un’Amministrazione solida»
«Siamo solidi come Amministrazione. Anche se è fisiologico che nel secondo mandato, in generale, ci possano essere tensioni in una coalizione, qui a Grosseto le cose sono più tranquille di quanto qualcuno rappresenti. Anche la vicenda che ha portato al rimpasto (fuori Sara Minozzi, dentro Chiara Vazzano, ndr) non era una tensione della coalizione, ma un problema interno della Lega e che ha portato delle ripercussioni».
Ma ora è in bilico Megale?
«Assolutamente no e mi pare di averlo chiarito con forza. Dopo la vicenda di quella bozza di lettera mai esistita, finita su tutti i giornali, io ho spiegato la mia posizione. E ti garantisco che la mia lista civica, che raccoglie i componenti della prima ora e i fuoriusciti dalla Lega, è solidissima. E come aveva promesso in conferenza stampa, risolto il problema dell’assessore Minozzi, ha messo una pietra tombale su eventuali altre rivendicazioni».
«Inoltre gli atti di giunta e gli atti di consiglio dimostrano in modo inequivocabile che c’è solidità. Quindi andiamo avanti sereni. La politica certamente risente delle chiacchiere, visto che ci stiamo avvicinando alla scadenza delle regionali e anche il voto per il Parlamento non è così lontano. Ed è evidente che si faccia il gioco delle parti».
Come vanno i vostri tavoli politici?
«Procedono in maniera chiara. Senza frizioni. C’è dibattito, anche acceso. Ma non vedo problemi, siamo più solidi che all’inizio. Qualcuno si metta l’animo in pace, arriveremo al 2027».
Un obiettivo chiaro: chiudere i cantieri del Pnrr
Cosa pensare di portare a casa entro due anni?
«Abbiamo tutto il 25 e tutto il 26, poi parte del 27, ma con le elezioni a ridosso. E qui mi sento di fare un plauso a un assessore, anche se tutti sono importanti, che sta rivestendo un ruolo chiave, che è Riccardo Ginanneschi, con la delega ai lavori pubblici. I lavori legati al Pnrr stanno andando avanti spediti e rispetteremo le scadenze in tutti i cantieri. Che sono moltissimi».
Avete una scadenza rigida, pena la perdita dei soldi.
«La situazione è eccezionale, ma stiamo facendo un lavoro egregio. Essere in linea con la calendarizzazione in tutti i cantieri non è cosa da poco. Vi assicuro che siamo una delle poche realtà che è tranquilla da questo punto di vista, in tanti altri Comuni, anche capoluogo, si sono difficoltà. Quindi porteremo a conclusione via dei Barberi, via Saffi, il centro storico, le scuole, l’ex Garibaldi, l’ex Diversivo. E mi scuso se mi dimentico qualcosa. Una trasformazione totale della città. E nell’ultimo biennio ci concentreremo sulle frazioni, che per anni hanno avuto meno attenzioni».
Il futuro politico di Antonfrancesco
Il futuro amministrativo, quindi, non la preoccupa. E il suo futuro politico?
«Qui ci sono più riflessioni da fare. È evidente che poi anche io dovrò prendere una decisione. Devo smettere di fare politica e mandare al macero anni e anni di esperienza? Non ci dimentichiamo che io sono presidente del Coeso, presidente del Distretto biologico, ho portato il Polo dell’agroalimentare a Grosseto, anche se per quest’ultimo il lavoro l’ha finito Limatola, ma l’avevo iniziato io, almeno per un 90-95%. Io ho fatto tanto per questa città».
Quindi ancora non c’è una sua decisione?
«Molto onestamente, nonostante che io vivrei molto meglio senza fare politica, spero di fare ancora politica. Ho ambizione di continuare a portare la mia esperienza. Sarò poco umile, ma penso di portare un valore aggiunto. Persone esperte come me, almeno in alcuni settori, io non le ho mai trovate. Giro da trent’anni in ambienti politici a vari livelli, c’è tanta gente improvvisata. Non lo dico io, me lo dicono gli altri, ma lo ritengo vero. Dove collocarmi? È presto, ma non prestissimo».
Intanto il giro delle regionali lo salta.
«Non mi candido. Entro un annetto avrai la risposta sul mio futuro. Forse anche prima, dopo il voto alle regionali in autunno. Ma ad oggi non lo so cosa voglio fare».
Le regionali possono creare problemi di rimbalzo su Grosseto?
«Alle regionali manterrò un atteggiamento equidistante, perché è evidente che in molti mi abbiano chiesto di sostenerli. Ma se sostengo uno, non sostengo l’altro. Certamente sarò schierato con il centrodestra e ci metterò tutto il mio impegno possibile. Sono nato di destra, poi sono diventato di centrodestra. I problemi potrebbero nascere se dessi un appoggio esplicito, cosa che io non intendo dare».
Il candidato del centrodestra potrebbe essere un altro sindaco, Alessandro Tomasi di Pistoia.
«È una persona seria e posata, non come me che sono un pazzoide, anche se razionale. Lui è un moderato, anche se viene da Fratelli d’Italia. Può attirare anche il civismo e la parte liberale e liberista del centro».
Un sindaco influencer: «Invito in città Luca e Paolo»
Però ha una passione nel commentare le vicende politiche e meno politiche nazionali.
«Antonfrancesco Vivarelli Colonna, al di là dell’essere sindaco, è uno a cui piace commentare. Sono un influencer spontaneo. Questa mia spontaneità, che non ha niente a che vedere con l’essere sindaco, anche se a volte le cose sono correlate, l’avrei dimostrata anche se facessi altro. Non voglio dire che mi sento più influencer che sindaco, perché non è vero, però sono un sindaco influencer. Tutti i giorni nelle mie chat private interagisco con centinaia di persone».
Le piace al punto che quando Luca e Paolo la prendono in giro, riposta i video.
«Non solo, ma sto lavorando per invitarli a Grosseto. Mi stanno talmente simpatici e voglio loro talmente tanto bene che li voglio qui in città. Abbiamo già parlato con il loro manager. Quindi io commenterò sempre, finché fiato uscirà dalla mia bocca e il mio cuore pulserà. Sono fatto così. E per me la trasparenza comunicativa è decisiva. Ho sempre messo la faccia in tutto quello che ho fatto».
Ma questa esuberanza, chiamiamola così, crea problemi nei rapporti interni in giunta?
«A volte è sgradita. Molte delle critiche che mi arrivano, provengono dall’interno. Quindi, tornando al discorso di prima, se cercassi un futuro politico sarei istituzionale, starei nel mio, gestirei. Quindi è chiaro che non cerco niente, faccio solo vedere come sono fatto. Chi mi vorrà, se qualcuno mi vorrà, sono a disposizione per parlare. Ci posso essere, ma rimanendo me stesso».
In palestra ci va ancora?
«Cinque giorni alla settimana. Ma non consiglio a nessuno di venire con me. O di provare ad imitarmi quando alzo i pesi».

Il futuro di Grosseto: «Scelta non facile dopo di me»
Ma il futuro a Grosseto? Chi si aspetta che possa fare il sindaco nel 2027?
«Credo che nonostante tutti diano per scontato che lo faccia Fabrizio Rossi, non sia assolutamente scontato. Anche lui forse preferirebbe andare avanti con il suo percorso a Roma. Anche se devo dire che è molto presente: un onorevole così presente come lui non l’ho mai visto. Quindi non lo so, la scelta non è facile dopo di me».
Segue i movimenti in corso dall’altra parte?
«Qualche nome gira. Ma non so di più. Io sono un uomo che affronta la vita giorno per giorno. Così come non so del mio futuro, difficile sapere qualcosa del futuro della coalizione. Non credo che a oggi ci sia una figura già certa di fare il candidato sindaco, tutti i nomi che girano non sono supportati da sostegni concreti».
Quindi, in sostanza, ancora non ha un’idea sul suo futuro?
«Io in questo momento voglio portare a termine il mio mandato. Poi una decisione la prenderò entro la fine dell’anno, come ho detto. Vedremo. Magari verrò a fare il giornalista a MaremmaOggi».
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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