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Villa Gaia ha riaperto…ed è 5.0

Dopo 30 anni di attività, il “pirata” Marco Gaggini ha spostato lo storico locale di Marina di Grosseto a Castiglione della Pescaia, con qualche novità, ma sempre con la stessa anima
Marco Gaggini e un collaboratore del locale

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Un mojito party ha festeggiato la riapertura a Castiglione, di fronte alla pineta di Roccamare, nello storico locale Villa Gaia,  che ora al vecchio nome ha aggiunto anche “5.0“. Il “Pirata” Marco Gaggini, dopo 30 anni di attività ha chiuso a Marina di Grosseto per riaprire nella Piccola Svizzera.

Villa Gaia 5.0 ha lo stesso format di sempre, con gli storici panini, dal Corsaro al Barbarossa. Un cocktail bar e un luogo di ritrovo dove si può mangiare fino a tarda notte, ma con qualcosa di nuovo: la brace con Marco alla griglia. 

La storia di Villa Gaia

Il locale ha una storia particolare. «Tutto parte da un’isola dei Caraibi a forma di ferro di cavallo – racconta il Pirata – dove si rifugiavano e riposavano i pirati con le loro bottiglie di rum, che ha lo stesso nome del luogo in cui era la vecchia Villa Gaia: El Caravan.

Di fronte alla pineta di Roccamare ho trovato le stesse energie positive, con il verde, le piante e l’aria fresca di mare. Insomma un altro bosco incantato nel cuore della Maremma. Ed è per questo che ho deciso di riaprire qua, aggiungendo la novità della brace».

Sono tante le persone che sono passate per lo storico locale. Qualcuno c’è letteralmente cresciuto. «Per me è stato il primo luogo di aggregazione serale – dice Guido Conti assiduo frequentatore del locale – ero praticamente a casa, potevamo fare tutto. Sono molto felice che riapra».

L’omaggio di Bruno

Tra i tanti avventori, anche Bruno Bartoletti, un’insegnate e amante dell’arte e delle belle lettere, che alla riapertura del locale ha dedicato una prosa. Poche righe emozionate, per celebrare quello che per lui era “un covo di pirati“:

“Villa Gaia per me è stato un covo di pirati che mi ha accolto nella sua ciurma appena adolescente ormai più di 20 anni fa. Andavamo dal pirata, Marco, il nostro oste e capitano che ci ha arruolato senza fare domande, ma con l’occhio vigile di chi ha visto e vissuto molto più di noi, non solo cose, ma vite.

Dal pirata abbiamo visto di tutto, avvolte succedeva che il covo si trasformasse in nave, e a quel punto niente di più facile che levare l’ancora, salpare e navigare, finalmente liberi da tutto ciò che avevamo lasciato a terra. 

Villa Gaia per me è stata Lucio, il mozzo di bordo che sapeva tutte le risposte, è stata Angela che mi chiamava, è stata Shiva che che ci protegge nella notte, è stata il corsaro, il panino più buono dei sette mari.

Ma noi che a bordo di quel vascello ci siamo stati allevati già lo sappiamo: quando una nave pirata si inabissa il suo capitano rimane al comande, di quella da tanti considerata, ormai, solo una nave fantasma. Fino a che il suo pirata, il nostro pirata, deciderà di farla riemergere qualche onda più giù”. 

 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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