ISOLA DEL GIGLIO. Fino al 31 marzo, i “selecontrollori” autorizzati, potranno cacciare i mufloni sull’isola del Giglio. La notizia dell’inizio della selezione, che parte lunedì 22 novembre, ha già scatenato la rabbia delle associazioni animaliste. Ma l’Ente parco dell’Arcipelago Toscano è convinto di proseguire su questa strada.
Il piano di catture
Introdotto nel 1955, il muflone ha sempre convissuto con gli abitanti dell’isola del Giglio e con gli altri animali che popolano l’isola ma negli ultimi tempi sono stati considerati dall’Ente parco dannosi per la biodiversità, tanto da dover essere inseriti in un piano di cattura e di abbattimento che comincerà appunto lunedì.
Dodici esemplari di mufloni, fino ad oggi, sono stati catturati e portati al Crasm di Semproniano, altri cinque invece, sono stati catturati e dotati di un radiocollare per permettere all’Ente di monitorarli.
Ma quelli rimasti, dovranno essere almeno in parte abbattuti e l’Ente Parco mette a disposizione dei cacciatori che dovranno comunicare per tempo la loro presenza sull’isola e farsi autorizzare a questo tipo di selezione che verrà fatta da postazioni fisse, un appartamento. Gli abbattimenti dovranno seguire il piano “LetsGoGiglio”, messo a punto proprio dall’Ente Parco.
La rabbia degli animalisti
Una decisione, quella dell’Ente Parco, che non va giù alle associazioni animaliste che qualche tempo fa avevano avviato anche una raccolta di firme contro l’abbattimento dei mufloni.
Anche la Lav si è schierata contro il piano di abbattimenti e una cinquantina di agricoltori hanno dato vita a una raccolta di firme per fermare gli abbattimenti che sono stati programmati dall’Ente Parco, a cui si è aggiunta una petizione che ha messo insieme centinaia di persone contrarie a questo tipo di selezione.
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