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Via al Giubileo in Maremma nelle due Diocesi. Gli appuntamenti

Il Giubileo in Maremma: sabato 28 la celebrazione a Orbetello, domenica 29 a Grosseto. Ecco il programma completo e gli orari
Giubileo 2025 , l'apertura in Maremma in duomo a Grosseto e in duomo ad Orbetello
Giubileo 2025 , l’apertura in Maremma in duomo a Grosseto e in duomo ad Orbetello

GROSSETO. Dopo l’apertura della porta santa da parte di Papa Francesco, in tutte le diocesi del mondo il Giubileo della speranza si apre domenica 29 dicembre, festa della santa famiglia.

Molto nutrito il calendario delle celebrazioni, sia a Grosseto che nella diocesi di Orbetello, Pitigliano e Sovana. In attesa che, i primi di marzo, le due diocesi accolgano il nuovo vescovo, don Bernardino Giordano. Che sarà consacrato vescovo il 1° di marzo prossimo.

A Grosseto l’apertura nel pomeriggio di domenica 29

«È anzitutto necessario mettere al centro di ogni nostro pensiero il Signore Gesù Cristo. In lui il Padre ci ha manifestato la sua misericordia e compiuto la sua giustizia. È il mistero pasquale del Signore che ha portato a compimento l’antico Giubileo ed ha inaugurato il tempo nuovo, l’anno di grazia che la Chiesa vive nella fede, proseguendo l’opera di amore del Signore, finché non sarà compiuta la sua speranza quando il Signore tornerà nella gloria».

È lo sguardo che don Marco Gentile, direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Grosseto, suggerisce di assumere per “entrare” nella prospettiva giusta dell’anno santo, che papa Francesco ha aperto la notte di Natale nella Basilica di San Pietro e che – come da lui stesso stabilito nella bolla di indizione “Spes non confundit” – in ciascuna diocesi del mondo si aprirà domenica 29 dicembre 2024, festa della santa famiglia.

La processione e la messa 

Sulla scorta di queste disposizioni, il vescovo Giovanni ha stabilito che, per quanto riguarda la diocesi di Grosseto, il Giubileo si apra domenica 29 dicembre nel pomeriggio, nella cattedrale di San Lorenzo, con la messa, preceduta da una solenne processione che partirà dalla chiesa di San Francesco. In virtù di questo, il vescovo ha anche già disposto che domenica 29 dicembre siano sospese le messe pomeridiane in tutte le parrocchie della diocesi, perché l’unica celebrazione sarà quella in cattedrale.

È bene precisare che l’apertura del Giubileo in diocesi non prevede l’apertura della porta santa. Porte Sante da varcare saranno solo a Roma.

Il programma

Alle 16 clero, accoliti, seminaristi e fedeli si raduneranno nella chiesa di San Francesco per i riti iniziali. Da lì, poi, si snoderà la processione verso la chiesa cattedrale. Itinerario: si attraverserà, da piazza san Francesco, via Andrea da Grosseto, un tratto di via Saffi, piazzetta Monte dei Paschi, corso Carducci, fino a piazza Duomo.

Arrivati alla cattedrale solo il vescovo, preceduto dall’evangeliario e dalla croce, che sarà il simbolo del Giubileo, saliranno sul sagrato e tutti i presenti vivranno, dalla piazza, un breve momento di adorazione della croce. Con lo stesso ordine seguito nella processione, varcando il portone centrale, avrà luogo l’ingresso in cattedrale. Dopo la memoria del battesimo che il vescovo presiederà in prossimità del fonte battesimale, la celebrazione eucaristica proseguirà come di consueto.

Il richiamo al pellegrinaggio, elemento essenziale del Giubileo

«La celebrazione nelle diocesi – spiega ancora don Gentile – non è solo l’inizio del Giubileo, ma un segno di universalità della redenzione e di comunione della Chiesa fondata sull’insegnamento degli apostoli e che trova nel vescovo della Chiesa di Roma il segno visibile dell’unità».

«Dal punto di vista rituale – aggiunge – seguiremo la forma detta messa stazionale, che deriva dall’antico uso della Chiesa di Roma. In pratica, l’assemblea si raduna in una chiesa dove inizia la celebrazione – per noi la chiesa di San Francesco – per poi dirigersi processionalmente verso la cattedrale per la celebrazione dell’eucaristia».

«La processione che faremo esprimerà la realtà sinodale della Chiesa, popolo di Dio, vario nei carismi, ordinato nei ministeri secondo lo Spirito, in cammino verso il regno di Dio e sarà richiamo peculiare al pellegrinaggio, elemento essenziale del Giubileo. Dal sagrato della cattedrale il vescovo ostenderà la croce invitando a riconoscere in essa lo strumento della salvezza e il segno della nostra speranza. Questa croce sarà poi collocata nel presbiterio, esposta alla venerazione dei fedeli per tutta la durata del Giubileo».

«Invitiamo tutti alla partecipazione convinta e gioiosa a questo momento forte, che si incastona nei giorni immediatamente successivi al Natale, proprio per ricordarci che l’incarnazione di Dio in Gesù ha cambiato la storia per sempre», dice don Paolo Gentili, vicario generale della diocesi di Grosseto.

Gli altri luoghi giubilari: Ribolla e Roselle

Oltre alla chiesa cattedrale, l’amministratore apostolico Giovanni ha disposto che durante l’anno santo siano luoghi giubilari anche la chiesa dei santi Paolo e Barbara a Ribolla e la chiesa dell’Immacolata a Roselle. I motivi della scelta di queste due chiese sono duplici.

Per quanto riguarda Ribolla perché siamo nell’anno che ricorda il 70° anniversario dalla strage della miniera e, dunque, fare della chiesa parrocchiale un luogo giubilare è rimettere al centro la dignità del lavoro sempre. Il giubileo, fin dalle sue origini, è stato anche un tempo propizio per “risanare” ciò che, nella vita ordinaria dell’umanità, era stato ferito, comprese le ingiustizie e le diseguaglianze.

Anche nella realtà del lavoro, così centrale nell’esistenza di ogni persona che, nella visione cristiana, è collaborazione all’opera creatrice di Dio. Per sottolineare tutto questo, nei prossimi mesi vi saranno anche iniziative specifiche nella chiesa di Ribolla.

Per quanto riguarda Roselle, invece, la sua elezione a luogo giubilare è per richiamare a tutta la comunità diocesana il valore delle radici: Roselle fu l’antica sede vescovile, dove il cristianesimo si espresse nella sua dimensione di popolo fin dal IV secolo d.C.

Il primo vescovo, Vitelliano, è menzionato in un documento del 499. Roselle fu sede vescovile fino al 9 aprile 1138, quando con la bolla “Sacrosancta Romana Ecclesia“, papa Innocenzo II ne dispose il trasferimento a Grosseto, che divenne, così, civitas.

A motivo della sua storia e dell’essere stata prima sede vescovile, la parrocchia di Roselle è sede titolare “pro hac vice” arcivescovile. Attualmente, arcivescovo titolare di Roselle è mons. Zakhia El Kassis, nunzio apostolico in Arabia Saudita e nello Yemen, delegato apostolico nella penisola arabica.

I luoghi del Giubileo 2025 nella diocesi di Grosseto
I luoghi del Giubileo 2025 nella diocesi di Grosseto

La diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello, apre l’anno giubilare sabato 28

Sabato 28 dicembre, nei primi vespri della domenica 29, secondo le indicazioni del Santo Padre, in comunione con tutte le Chiese particolari, anche nel duomo di Orbetello, ovvero nella concattedrale di Santa Maria Assunta verrà celebrato un pontificale come solenne apertura dell’anno giubilare della diocesi di Pitigliano, Sovana e Orbetello.

Mons. Giovanni Roncari ha stabilito come luoghi giubilari:

La chiesa cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Pitigliano, con la celebrazione della solenne programmata per domenica 29 dicembre alle ore 11,30.

La chiesa concattedrale di Santa Maria Assunta in Orbetello.

Il santuario diocesano della Madonna di San Pietro in Piancastagnaio.

Il santuario diocesano di Santa Maria delle Grazie in Scansano.

Il programma delle celebrazioni di sabato 28

Per il giorno 28, il direttore dell’Ufficio liturgico, don Marcello Serio, ricorda che sarà allestito un parcheggio riservato alle automobili e ai pulmini in piazza della Repubblica, davanti al Duomo. Sarà operativo dalle ore 15.00 e vi potranno accedere quei mezzi contrassegnati da un particolare tagliando che verrà inviato qualche giorno prima a tutti i sacerdoti della diocesi.

  • La celebrazione avrà inizio alle ore 16,30. I sacerdoti e i diaconi dovranno trovarsi presso l’oratorio con il proprio camice, la stola bianca e per i diaconi la stola e la dalmatica bianca.
  • Il vescovo introduce ed apre la celebrazione secondo quanto indicato nei libri liturgici e dopo i riti di inizio presso il luogo della statio (messa stazionale, ndr) si darà avvio alla processione ed il celebrante porterà avanti a tutti una croce all’uopo preparata, seguono i sacerdoti, i diaconi, coro e fedeli convenuti.
  • Raggiunta la concattedrale, il vescovo stando sulla soglia la mostra a tutto il popolo con una acclamazione.
  • Riprende la processione verso l’interno della concattedrale dove il vescovo indossa la casula per la santa messa. I sacerdoti occuperanno i posti indicati fuori del presbiterio; si omette la venerazione dell’altare.
  • Salgono in presbiterio solo il vicario generale e il vicario episcopale per la carità, diaconi e servizio liturgico. Per quanto possibile si suggerisce di non portare fanciulli con vesti varie perché non sarà possibile star dietro a loro e non possono essere controllati e guidati durante la santa messa. Si invitano a partecipare con il camice proprio eventuali lettori e accoliti.
  • La santa messa, come indicato, sarà quella della domenica della santa famiglia.
  • La celebrazione si svolgerà normalmente e si farà ritorno, dopo la benedizione e la conclusione, presso l’oratorio di S. Antonio.

Coloro che ne avranno bisogno, potranno usufruire, al loro arrivo, dei servizi igienici che verranno allestiti nei pressi del duomo. Allo scopo di essere accompagnati, dovranno far riferimento ai volontari che indosseranno una pettorina gialla oppure ai volontari della Croce Rossa; dalle ore 15 in poi, sempre davanti al duomo, sarà possibile identificare dei volontari che aiuteranno le persone disabili ad accedere in chiesa.

 

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