GROSSETO. Non è un ricordo remoto, è un presente distante. Il 27 ottobre 2002 il Grifone si trovò di fronte la Florentia Viola, cioè i resti della Fiorentina dopo la rovinosa caduta a terra. La categoria era la C2.
Da poco tempo Piero Camilli aveva preso le redini biancorosse galoppando e raggiungendo il professionismo. La città vibrava come le corde di un violino, l’entusiasmo toccava vertici impressionanti, le aspettative per il futuro ancora più esaltanti. In pratica un vulcano attivo.
Un rombo costante ammantava l’aria trasformandola in concerto totale udibile a distanza. Una meravigliosa cascata di colori da cui nessuno era immune. Gli anni in attesa di un capolavoro sportivo erano giunti al termine.
Vent’anni fa l’alba di quella domenica fu salutata con bandiere, sorrisi, sciarpe, con la sensazione di essere protagonisti. E lo eravamo. Tifosi, media, amanti del calcio e non solo, giovani, bambini, anziani si svegliarono con un solo pensiero in testa: andare al comunale Olimpico. Finiva una settimana di preparativi, terminava la caccia al tagliando, Grosseto era il centro del mondo. Il comunale si riempiva come un bicchiere sotto il rubinetto.
Alla fine c’erano più di ottomila presenze, duemila delle quali giunte da Firenze. La sfida terminò trionfalmente per i colori biancorossi, un 2-0 firmato dal siriano Cheikh, una delusione cocente per i viola incluso il licenziamento di Vierchowod.
Grosseto-Florentia, il ricordo dei protagonisti
Sebastiano Miano: «Fu veramente una stupenda giornata per i colori biancorossi. Lo stadio era perfetto, gremito, palpitante, c’era il sole. Per noi giocatori una specie di regalo del destino, un gioiello da consegnare alla gente di Maremma. Memorizzai quei 90′ con grande emozione e, anche se sono passati 20 anni, rivedo i compagni, risento il tifo, rileggo le reti di Cheikh».
Simone Di Rita: «È incredibile come ritrovo vivi e colorati i tanti particolari, che fanno da alone a quella gara. Le pareti dello spogliatoio vibravano, quando feci capolino dal sottopassaggio del comunale rimasi stupefatto. Non c’erano più posti disponibili, era tutto colorato di biancorosso. Anche il boato che ci accolse fu un lungo tremito dietro la schiena. Grosseto bramava calcio, voleva volare. Tuttora in famiglia mi sorprendo a parlare di quel pomeriggio e loro mi ascoltano sempre con interesse e si appassionano. Un momento che abita nel mio animo. Mi sembra successo ieri».
Paolo Indiani: «Un ricordo straordinario, il più bello della mia carriera di allenatore. Eravamo stati ripescati in C2, eravamo primi in classifica, lo stadio era veramente colmo. Giocammo la partita come l’avevamo preparata in settimana, ogni tassello andò al posto giusto. Quella, una formazione creata per il campionato di serie D, produceva un bellissimo calcio ricercando sempre le strade del gioco, della manovra, del gol. Il presidente Camilli era strafelice di quel successo. Ricordo che feci esordire Buzzegoli al suo primo anno di professionismo, fu il suo primo scalino di una carriera stupenda».
Questo il tabellino di una domenica diventata leggenda.
GROSSETO (4-4-2): Pugliesi, Garaffoni, Semplici, Miano, Giallombardo, Dalle Nogare, Consumi, Parola, Di Rita (18′ st Callegari), Cheikh (35′ st Buzzegoli), Nicoletti (30′ st Gavassini). Allenatore: Paolo Indiani.
FLORENTIA VIOLA (4-4-2): Ivan, Panarelli, Minieri, Ripa, Traversa, Di Livio, Hutwelker, Longo (40′ st Andreotti), Bonomi, Riganò, Quagliarella. Allenatore: Pietro Vierchowod.
ARBITRO: Tagliavento di Terni.
RETI: 5′ e 28′ st Cheik.
Espulso Minieri. Ammoniti: Hutwelker, Longo, Di Livio, Traversa, Garaffoni.
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Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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