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Va in Tv per riprendersi dopo il tumore

Libuse ha partecipato a Primo Appuntamento per portare forza a chi, come lei, ha avuto o ha un cancro al seno. La donna: «Ho imparato che c’è un domani da vivere»
Libuse Konecna a Primo Appuntamento
Libuse Konecna a Primo Appuntamento

GROSSETO. Una storia molto triste, ma che racconta la voglia di sopravvivere e la forza che ha mostrato Libuse Konecna. Questa è la storia di una donna che ha partecipato al programma Primo Appuntamento in onda su Real Time nel momento peggiore della sua vita

Un’amica di Libuse ha deciso di iscriverla al programma per scherzo diversi mesi fa.

«Non mi sarei mai aspetta di essere chiamata, soprattutto nel momento in cui avevo iniziato a combattere contro il tumore al seno – dice – All’epoca facevo terapie da circa un messe e da poco avevo iniziato a perdere i capelli. Ma ho deciso di provarci comunque e poco dopo ho fatto un intervista telefonica».

«Ho partecipato al programma perché volevo dare una speranza a tutte le donne che sono nella mia condizione e per ricordare anche a me stessa che un domani da vivere c’è – continua – Avevo bisogno di qualcosa che mi aiutasse a trovare il coraggio per affrontare il tumore e la parte della guarigione, che non è affatto semplice».

Il primo appuntamento di Libuse

Libuse ha deciso di partecipare al programma per ricordarsi che il giorno della guarigione era lì che l’aspettava. La donna ha mostrato un coraggio straordinario: si è tolta la parrucca in diretta nazionale e ha mostrato i suoi capelli che stavano crescendo dopo la caduta. «Mi vergogno molto – ha detto a Gianluca durante la trasmissione – Quest’anno non sono stata molto bene». Una vergogna che non le si addice molto, visto il coraggio che ha mostrato. 

«Con Gianluca è andato tutto bene, ma non è scattata la scintilla – dice – Saremo ottimi amici, mi ha invitato da lui per conoscere i suoi amici. Questa esperienza mi è servita molto per tornare a respirare. Avevo molta paura del giudizio degli spettatori per colpa della malattia. Aprirsi su qualcosa che mi ha turbato molto è stato molto difficile, ma ho voluto farlo per mostrare a tutti coloro che sono nella mia stessa situazione che possono farcela».

Tutto il team di Primo Appuntamento ha messo a suo agio la donna. «Ho raccontato la mia situazione allo staff e nessuno di loro mi ha messo a disagio – dice Libuse – Si respirava proprio un’aria d’amore in tutta la redazione».

Libuse: «Volevo lanciare un messaggio»

Un percorso in oncologia non è semplice, le terapie straziano il corpo e lo si vede cambiare sotto il nostro sguardo con la consapevolezza di non poter fare niente. I capelli cadono, il corpo si gonfia per i medicinali e la forza abbandona il fisico.

L’unica cosa che fa andare avanti è l’attesa della vittoria, ma quando poi arriva è tremendamente difficile. Non si sa come tornare alla vita di prima, non si capisce più chi si è e chi si era. Per non parlare dell’ansia e della paura del ritorno della malattia che divorano dall’interno

In quel reparto la vita è appesa a un filo e in molti non sanno se il tempo a loro disposizione è terminato o meno. «Ho avuto paura di morire, di non farcela e in un momento così buio ho deciso di scegliere la vita – dice Libuse – Questa scelta mi ha dato il coraggio di affrontare la malattia e la consapevolezza che un domani da vivere c’era. E mi sono ricordata di dover essere forte per la mia famiglia, soprattutto perché è lontana».

«Vorrei che questa malattia non sia più un tabù, vorrei che chi la vive o l’ha vissuta possa parlarne liberamente, senza sentirsi giudicato o essere trattato diversamente – continua – In troppi abbiamo combattuto e vorrei mostrare a chi ha un tumore possa riconoscersi nella mia storia e trovare un po’ di forza. Dopo che ho vinto la mia battaglia mi sono trovata a non sapere come riprendere la mia vita in mano. Infine, vorrei dire che non mi stancherò mai di ripetere: fate prevenzione e l’autopalpazione, sempre».

Un ringraziamento speciale

Ciò che ha aiutato Libuse è stata anche la Maremma.  «Mi hanno curata all’ospedale della Misericordia e ho trovato un personale gentile e preparato, pronto ad aiutarmi – dice – Mi sono sentita come se fossi a casa. E un grazie speciale va a tutti i piccoli imprenditori agricoli delle campagne di Grosseto: mi hanno insegnato come mangiare meglio e supportata nel mio percorso. Oggi fortunatamente sto bene, ma sto affrontando i momenti dopo la malattia».

«La vita è veramente fragile», così Libuse ha concluso la sua intervista con MaremmaOggi. Una consapevolezza colma di paura, ma che ha dentro di sé anche il coraggio di chi ha scelto di non farsi schiacciare dal tumore.

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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