CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Uno dei medici condotti più apprezzati di Castiglione della Pescaia, il dottor Mario Veronese, va in pensione. Lunedì 8 agosto festeggia il compleanno e che chiude la prima parte della sua carriera professionale dato che continuerà a lavorare come libero professionista.
Difficile, infatti, staccare del tutto, quando per una vita si vive a contatto giornaliero con decine di pazienti e una comunità intera come ha fatto Mario Veronese.
«E’ arrivato il momento di andare in pensione – ha detto – ma il rapporto con i miei pazienti non potrà certo interrompersi. Fare il medico è per tutta la vita».
«Castiglione era nel mio destino»
Nato Tripoli, in Libia, Veronese si era trasferito a Roma poco prima dell’espulsione degli italiani dalla, con il padre che aveva capito in anticipo che la situazione sarebbe precipitata. «Già nel 1964 e nel 1965, venivamo a passare le vacanze a Tirli e al mare a Castiglione. Questo paese era proprio nel mio destino. E quando a metà degli anni Ottanta si presentò l’occasione di entrare in pianta stabile come medico condotto, la scelta fu automatica».
Il matrimonio con la dottoressa Rita Caponetto, nefrologo all’ospedale di Grosseto, celebrato nel 1979 nella chiesa di Punta Ala, ha poi rafforzato indissolubilmente il legame con la Maremma, tanto che Veronese si sente a tutti gli effetti un castiglionese.
Laureato all’Università La Sapienza nel 1979 , ha lavorato per in Lazio come guardia medica, come ufficiale nell’esercito, nel carcere militare di Gaeta. Ha lavorato come urologo all’ospedale di Grosseto con il dottor Paolini ed il dottor Pizzuti, prima di fare il medico di famiglia a Boccheggiano, a Roccatederighi e, infine a Castiglione.
I saluti della collega Giannotti e del Comune
«Quello con Veronese – commenta la collega Ianetta Giannotti – È stato un sodalizio che ha ben funzionato, cosa rara al giorno d’oggi e non così scontata. Sono contenta per lui perché da giovane settantenne avrà tempo per spassarsela un po’ e uscire da questo “bailamme” che è diventata la medicina di famiglia».
E quelli della sindaca Elena Nappi e dell’assessora Sandra Mucciarini
«Quando un medico condotto va in pensione – ha detto la sindaca – è sempre un giorno triste, soprattutto per una persona come Veronese che ha seguito la nostra comunità per quasi quarant’anni. Non possiamo che fargli gli auguri e soprattutto ringraziarlo per il suo lavoro».
Quasi commossa l’assessora Mucciarini. «l’ho conosciuto quando ho iniziato a lavorare alla casa di riposo, e lui è stato il medico dei “nonnini” per 35 anni. Un uomo e un medico sempre disponibile, attento e preparato, con cui collaborare è stato sempre un piacere».
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