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«Una pensilina per pazienti e volontari al Misericordia»

È la richiesta di Christian Sensi, presidente di Humanitas: «Sul retro dell’ospedale i pazienti e i volontari sono costretti ad aspettare sotto al sole cocente o sotto la pioggia»
I mezzi parcheggiati sul retro dell’ospedale

GROSSETO. Una lettera indirizzata al direttore generale dell’Asl Toscana Sud Est Antonio D’Urso e al management dell’ospedale per chiedere l’installazione di una grande pensilina sul retro del Misericordia, dove si fermano i mezzi che vengono utilizzati per il trasporto sociale e sanitario all’ospedale.

Punto di sosta senza alcun riparo

«Il punto di sosta dei mezzi individuato dall’azienda sul retro del corpo principale, a ridosso dello scivolo di accesso al piano interrato dal quale si prendono gli ascensori per raggiungere i vari piani, è privo di qualunque riparo – spiega il presidente Sensi – Questo fa sì che nei mesi caldi sia i volontari che i pazienti che svolgono le manovre di ingresso e uscita dai mezzi per accedere all’ospedale, lo debbano fare sotto il sole cocente. In particolare, a essere più danneggiati sono proprio i volontari che attendono all’aria aperta di essere chiamati per andare a ritirare i pazienti, o di essere contattati dalla centrale per essere smistati in altre strutture».

In inverno, invece, il problema uguale e contrario riguarda la mancanza di riparo dalle intemperie, per cui «nei giorni di forte pioggia o grandine diventa sia pericoloso per i pazienti (persone anziane e disabili, pazienti oncologici e diallizzati) – prosegue Sensi – sia molto poco agevole per il nostro personale lavorare in condizioni di sicurezza».

La porta di accesso sul retro dell’ospedale

C’è poi un ulteriore problema che segnalano i volontari, anche questo condiviso da quelli delle altre associazioni di volontariato che si occupano di trasporto sanitario e sociale. «Si tratta della porta di accesso al piano interrato che è ad apertura manuale tradizionale – aggiunge il presidente di Himanitas – il che complica notevolmente il lavoro agli operatori che per entrare ed uscire devono continuamente aprire e chiudere la porta, oppure, se sono da soli, chiedere aiuto a qualcuno di passaggio. Problema che sarebbe facilmente risolvibile installando una porta automatica dotata di sensori fotoelettrici».

Le richieste dell’associazione: una pensilina e una porta ad apertura automatica

Due sono quindi le richieste dell’associazione all’Asl.

Il presidente di Anpas Humanitas Christian Sensi

«Ci sorprende – conclude Sensi – che non siano mai state prese in considerazione queste problematiche, di per se stesse abbastanza evidenti. Ad ogni modo riteniamo che questi disagi siano facilmente superabili realizzando una pensilina di adeguate dimensioni, magari con sul tetto pannelli fotovoltaici, che consentano di riparare i mezzi e le persone che vanno e vengono continuamente. Così come di una porta ad apertura e chiusura automatica. Sono certo di interpretare un bisogno che è di tutte le associazioni di trasporto sanitario e sociale della nostra provincia che nei loro servizi fanno riferimento all’ospedale della Misericordia. Mi auguro che l’Azienda si farà carico celermente di trovare una soluzione al problema, rimanendo a disposizione per qualunque forma di collaborazione, insieme alle altre associazioni».

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