Un padre al sindaco: «Scuole chiuse, diritto negato. Decidono i genitori» | MaremmaOggi Skip to content

Un padre al sindaco: «Scuole chiuse, diritto negato. Decidono i genitori»

Un padre scrive al sindaco: «Neppure una goccia di pioggia a Follonica. Negato un diritto. I genitori hanno la coscienza per decidere sui propri figli»
La spiaggia di Follonica nella giornata di oggi, giovedì 24
La spiaggia di Follonica nella giornata di oggi, giovedì 24

FOLLONICA. Da Marco Colombo, giornalista internazionale impegnato da tempo soprattutto sui temi ambientali, follonichese, anche se vive spesso a Londra, riceviamo una lettera aperta al sindaco.

Marco, freelance, ha prodotto servizi per molti network internazionali, quali Reuters, Sky Arts, NBC, CNBC, Channel5, NatGeo, Discovery Channel, Food Network e MTV.

«Neppure una goccia di pioggia a Follonica»

«Caro sindaco. Abbiamo tutti negli occhi le immagini degli alluvionati in Emilia e dei morti in fuga in auto e sui margini dei fiumi. Mi dicono che a Follonica prima che facessero le vasche di contenimento si allagasse tutto oltre la gora e c’è chi ricorda un intervento dei mezzi anfibi di protezione civile e vigili del fuoco nella scuola elementare di via Palermo».

«Oggi (24 ottobre, ndr) però non abbiamo visto neanche una goccia di pioggia a Follonica, anzi è stata una temperata bella giornata di sole e le scrivo in maglietta e short dalla spiaggia dove sto passeggiando con mia figlia di 22 mesi. Ecco le uniche vittime della chiusura delle scuole (la terza in 5 settimane di scuola) sono proprio loro i bambini in età scolare e ancora più quelli che frequentano nido, materna e elementari».

«Difficile spiegare questa cosa a mio figlio»

«Così come mi era difficile spiegare a mio figlio allora di 3 anni perché la scuola fosse chiusa per oltre sei mesi nel 2020, così lo è ora dire che un’emergenza metereologica lo ha privato del principale diritto che hanno i nostri figli, il diritto all’istruzione e alla socialità».

«Perché se dovessimo prendere alla lettera l’allarme non dovremmo neppure uscire di casa. Credo di rappresentare la voce di tanti genitori che oltre a perdere importanti giornate di lavoro si vedono un diritto fondamentale negato».

«Se emergenza è, sono certo che ogni genitore applicando la diligenza del buon padre (madre) di famiglia riconosciuta e legittimata dal Codice Civile non porterà i propri figli a scuola durante una tempesta. Una scuola sempre aperta è segnale di impegno e civiltà a studenti, genitori e insegnanti.

In fede un padre insegnante».

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