CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Forse non tutti lo sanno, ma il ponte Giorgini, in realtà, sono due. Il primo, con tre cateratte che dovevano evitare che l’acqua salata del mare e quella dolce della Bruna si mescolassero, risale agli inizi del XIX secolo.
Il secondo, appoggiato al primo, di fatto ora sono una struttura unica, risale invece al 1930 e fu realizzato dal consorzio di Bonifica.
Adesso, 90 anni dopo, anche la struttura più recente è in pessimo stato, e la Provincia investe 1,5 milioni per il consolidamento strutturale. I soldi già sono stanziati, i lavori sono previsti a breve.
Il ponte Giorgini, la malaria e le acque mescolate
Il ponte Giorgini si chiama così dal nome del suo progettista, quel Gaetano Giorgini da Montignoso che, per Leopoldo II di Lorena, ideò numerose opere destinate alla bonifica. Una di queste, appunto, fu il ponte di Castiglione della Pescaia.
Allora, siamo all’inizio del XIX secolo, si credeva che la malaria fosse causata dal mescolarsi di acqua dolce e salata. Per questo, nel 1827, progettò il ponte che, con le tre cateratte, che si aprivano e si chiudevano sia a mano che con la forza delle correnti, avrebbe dovuto tenere separate le due acque. Quando alla fine del XIX secolo si scoprì che la causa della malaria era la zanzara anofele, il progettista del ponte era già morto.
Il ponte era lungo 26 metri, largo 12 e alto 9. Era costituito da due spalle laterali, tre archi a tutto sesto e due piloni ed era dotato di tre cateratte a bilico, ciascuna dotata di due portoni costituiti da un telaio di ferro rivestito di legno di quercia.
Un picchetto militare aveva il compito di sorvegliare il ponte, provvedere alla manutenzione dei portoni e annotare in un giornale gli orari della loro apertura e chiusura.
Il progetto di consolidamento e i carotaggi
Da qualche tempo il ponte Giorgini evidenzia i problemi legati all’età. Qualche anno fa è stata rimossa la struttura metallica che si trovava sopra alle colonne, molte delle quali mostrano ancora i segni della ruggine.
Ma ora i problemi sono strutturali. Per questo la Provincia ha affidato da qualche mese il progetto di consolidamento. Nelle scorse settimane sono stati anche effettuati dei carotaggi del cemento, per valutarne le condizioni. Sulla base dei risultati sarà fatta la progettazione esecutiva, quindi è previsto il bando di affidamento dei lavori.
L’intenzione è di intervenire nel corso del 2023.
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Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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