GROSSETO. Un nuovo rapace in casa biancorossa: è il condor, l’avvoltoio americano. Chi si porta dietro questo pseudonimo è Vitaliano Bonuccelli, nuovissimo allenatore del Grosseto.
«Condor? Non so come mi sia caduto addosso questo appellativo. Non ricordo bene, probabilmente risale a quando giocavo nel Viareggio. Credo sia stato un giornalista ad affibbiarmelo legandolo alle reti repentine, che segnavo da dentro l’area. Mi è rimasto appiccicato addosso». Sorride Vitaliano ripercorrendo la storia del condor.

Programmi e obiettivi da centrare

Per il tecnico da poche ore si è aperta una nuova trama, una inedita fiaba dal nome Grifone.
«Ho deciso di prendermi una piazza diversa da quelle del passato – afferma Bonuccelli – ho scelto una società con programmi e obiettivi sostanziosi per i quali mi auguro di poter lottare ampiamente. Sono consapevole che non sarà un percorso agevole visto che la serie D è maledettamente difficile da interpretare. Le fondamenta dovranno essere il mio entusiasmo, quello dell’intero staff che avrò accanto, l’appartenenza e la corsa. Tutto inglobato nella serenità, altro aspetto importante».

Nessuna promessa, nessun grido, assenza totale di proclami ridondanti.
Bonuccelli prosegue: «Alle spalle c’è una stagione decisamente anomala iniziata con la precarietà del sodalizio, in seguito ottimamente aggiustata con l’avvento della nuova proprietà. Quando la voglia e il desiderio escono dai giusti binari gli errori sono quasi naturali. La lunghissima rincorsa alla salvezza ha pesato in maniera decisiva. Adesso il passato non ci riguarda. Dobbiamo iniziare con le idee ben chiare – conclude – consapevoli di avere alle spalle uomini determinati a puntare a certi obiettivi. Ripeto personalmente porto in dote una montagna di entusiasmo e tanto ottimismo. Certo questo non basta a fare buoni risultati, ma è un ottimo punto di partenza».