MONTEROTONDO MARITTIMO. Un’ora, poco più. Tanto è durata l’udienza preliminare questa mattina in tribunale. Nicola Stefanini, 49 anni, si è presentato davanti al giudice Sergio Compagnucci che, su richiesta della sostituta procuratrice Anna Pensabene (sostituita in aula dal collega Carmine Nuzzo) ha disposto il rinvio a giudizio dell’operaio che ha ucciso la sua compagna, Silvia Manetti, a coltellate.
Negata la perizia psichiatrica
Difeso dall’avvocato Tommaso Galletti, Stefanini si è presentato in aula dov’è stato accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Grosseto, dov’è rinchiuso dalla notte del 12 agosto 2021 quando chiamò i carabinieri di Monterotondo Marittimo confessando loro di aver ucciso la sua compagna al culmine di una lite. Erano in auto, stavano tornando a casa dopo aver festeggiato il loro anniversario in un ristorante quando l’uomo arrestò la marcia dell’auto e colpì 16 volte Silvia al collo.
Omicidio volontario aggravato, porto abusivo dell’arma e danneggiamenti. Quando i militari arrivarono sulla strada che porta al centro del borgo, trovarono Silvia ormai morta. Nicola sferrò un calcio all’auto di servizio dei militari: reazione, questa, che gli è costata anche la terza imputazione: l’operaio 49enne è stato rinviato a giudizio e il processo si aprirà il 21 dicembre.
Difeso dall’avvocato Tommaso Galletti, Stefanini ha chiesto al giudice la possibilità di essere ammesso al rito abbreviato e anche quella di essere sottoposto a una perizia psichiatrica. Né l’una né l’altra richiesta è stata accolta dal giudice che ha quindi deciso che il processo verrà celebrato in corte d’assise.
Stefanini ha assistito in silenzio all’udienza che segnerà il suo destino. In aula c’erano gli avvocati dei familiari di Silvia, Michele Giorgetti che ha chiesto la costituzione di parte civile dei due figli della donna, un bambino di 10 e un ragazzino di 14 anni e Riccardo Gambi, che ha presentato la stessa richiesta per la sorella della donna uccisa a coltellate, Alessandra Manetti e per la madre, Sandra Miniati. Richieste, queste, che sono state accolte dal giudice.
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