SCARLINO. Uccise l’ex socio in affari con tre fucilate, nel novembre del 2017, poi si costituì. Fu condannato in primo grado a 15 anni, con rito abbreviato dal gup di Grosseto Sergio Compagnucci, la pena fu poi ridotta in appello a 14 anni.
Oggi Antonio Esposito, 77 anni, è stato nuovamente arrestato e portato in carcere a Livorno, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali di Grosseto, per la condanna definitiva per omicidio aggravato: dovrà scontare una pena residua di 6 anni e 24 giorni.
Lo hanno arrestato i carabinieri, dopo averlo rintracciato a Venturina.
L’omicidio nel novembre del 2017
L’omicidio a fucilate avvenne il 12 novembre 2017. La vittima fu Alessandro Toffoli, 58 anni, dipendente Enel, ex socio di Esposito.
L’uomo invitò la vittima nel suo orto a Scarlino per chiarire una vecchia faccenda legata a un credito mai riscosso. Dopo una breve discussione gli sparò tre colpi di fucile, due al petto e uno in testa, uccidendolo all’istante. Esposito si costituì poi ai carabinieri.
All’origine dell’omicidio ci sarebbero stati problemi legati ad affari immobiliari ed un vecchio debito mai saldato, di oltre 100mila euro.
Difeso dall’avvocato Giovanni Di Meglio, fu condannato in primo grado a 15 anni e ottenne i domiciliari, allora nella sua casa di Scarlino Scalo.
In appello la pena fu ridotta di un anno. E, su sua richiesta, ottenne il trasferimento a casa di un parente, in un paese sulle pendici del Vesuvio.
Oggi il nuovo arresto, per la condanna definitiva. Non è ben chiaro cosa ci facesse a Venturina, dove i carabinieri lo hanno rintracciato.
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