GROSSETO. Sono saliti completamente ubriachi sul bus di Autolinee Toscane che da Grosseto va a Marsiliana. E hanno iniziato a molestare gli studenti, in quel momento, erano le 13,30 di martedì 17, c’erano soprattutto ragazzi che tornavano da scuola, colpendone uno con uno schiaffo. Poi si sono avvicinati anche all’autista che, mantenendo i nervi saldi, è riuscito a chiamare le forze dell’ordine, indicando il pericolo a bordo e il percorso che avrebbe fatto.
Così ad Albinia il bus è stato fermato da una pattuglia della polizia stradale di Orbetello e da una dei carabinieri, chiamata in supporto dagli agenti.
I tre, risultati poi essere tutti indiani, intorno ai 25 anni, residenti a Grosseto, sono stati fatti scendere e portati in questura.
Non avevano documenti, sono stati identificati appena arrivati a Grosseto. Sono risultati regolarmente presenti in Italia.
Uno cade in coma etilico
Uno di loro era talmente pieno di alcol che durante il viaggio da Marsiliana a Grosseto si è addormentato e non riuscivano a svegliarlo.
Così in questura è stata chiamata un’ambulanza del 118 ed è stato portato in ospedale. Era in coma etilico.
I tre sono stati segnalati e contravvenzionati per ubriachezza molesta, che è diventato reato amministrativo. Poi sono stati rilasciati.
Il racconto dell’autista: «Che tensione, dopo ho pianto»
L’autista del bus, Mauro Rosati, ha poi scritto un lungo post su Facebook per ringraziare le forze dell’ordine intervenute
«Non è mia abitudine – scrive – scrivere pensieri e condividere con tutti, ma questo lo devo a me stesso a chi è intervenuto, le forze dell’ordine, e ai ragazzi che ogni giorno prendono il pullman per andare a scuola».
«Intorno alle 13,25 ero in partenza da Grosseto in via Manetti, direzione Marsiliana. Inizio a fare salire studenti e pendolari, ad un tratto dallo specchietto di destra noto dei soggetti con abiti neri, lunghi carnagione scura, con barba che fanno per salire. Mi viene in mente che uno di loro mi si era avvicinato in fermata fuori servizio, battendo alla porta anteriore, gridando che doveva prendere il pullman e io gli avevo risposto che ero fuori servizio, così con i suoi amici si era allontanato, ma si vedeva che non era del tutto a posto».
«Mi allarmo, perché nel frattempo mi bloccano la porta per entrare. Non faccio una piega chiudo e mi muovo, senza fare notare niente, ma senza aspettare un secondo chiamo le forze dell’ordine, e dico loro il percorso che avrei fatto e cosa stava succedendo. Loro iniziano a dare di testa, soprattutto due in particolare che erano chiaramente ubriachi. Sto al cellulare con le forze dell’ordine, quando alzate di voce e rumori acuti insieme a urli mi fanno salire la tensione».
Uno degli indiani, infatti, aveva colpito un ragazzo, minorenne, di Manciano, con uno schiaffo.
L’autista mantiene la calma e aspetta le forze dell’ordine
«Non ho volutamente gridare loro, fermarmi, minacciare alzare la voce – prosegue l’autista -. Sono stato un codardo? Credo di no. Da padre di un figlio e consapevole che quei ragazzi che la mattina accompagno a scuola sono anche figli miei, figli di tutti, ho pensato che fossero sotto la mia responsabilità e non avrei dovuto dare in escandescenza, ma stare freddo calmo e sembrare indifferente, perché poteva succedere qualcosa ai giovani studenti».
«Quando dei ragazzi, lungo il tragitto, si avvicinavano a me, al posto di guida ,e mi pregavano di fare qualcosa perché altrimenti la situazione degenerava, rispondevo loro di essere in contatto con le forze dell’ordine e di cercare di assecondarli, dire loro di sì e non guardarli».
«Il mio atteggiamento non ha provocato in questi tizi, qualcosa che poteva farli arrabbiare e quindi il loro comportamento sembrava limitarsi, se così si può dire, a dare noia ai ragazzi. Però uno schiaffo, purtroppo, è volato».
«Pare avessero anche dei coltelli. Non ho mai avuto un sangue freddo così, ero come in trance, concentrato, ma più passava il tempo e non vedevo pattuglie che mi fermavano cominciavo a preoccuparmi».
Arrivano polizia stradale e carabinieri
«Prima di Albinia mi contattano di nuovo le forze dell’ordine e mi dicono che mi aspettano alla prima fermata, non potete credere che gioia vedere due pattuglie una della polizia stradale e una dei carabinieri che ci aspettavano».
«I ragazzi sono stati avvisati che avrei aperto solo la porta dietro e loro dovevano stare fermi e non scendere e non muoversi. Alle forze dell’ordine avevo detto la stessa cosa di andare dietro perché i giovani ubriachi erano lì. Loro non si sono accorti di niente ma solo quando li hanno presi due hanno cominciato a dare in escandescenza».
«Dopo che ho ringraziato polizia e carabinieri ci siamo messi si nuovo in marcia per finire il servizio».
I tre, come detto, sono stati portati in questura.
«Tutto è andato bene e li mi sono lasciato andare in un pianto liberatorio perché la paura che questi tizi potessero fare qualcosa di brutto era tanta, bastava una parola un gesto da parte dei ragazzi e poteva finire male».
«La mia responsabilità è tanta quando guidi un pullman. Una volta ti dovevi preoccupare solo della strada, oggi ti devi preoccupare anche di chi può salire. Il mondo è cambiato in peggio. E domani si riparte».
Autore
-
nasce dall'idea di Guido Fiorini e Francesca Gori Notizie in tempo reale, turismo, economia, sport, enogastronomia, ambiente, informazione MaremmaOggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli