Tutti a mangiare il granchio blu. E il prezzo raddoppia | MaremmaOggi Skip to content

Tutti a mangiare il granchio blu. E il prezzo raddoppia

Al dettaglio, un chilo costa ora 15 euro, contro le 8.50 del banco del fresco nei supermercati Unicoop Tirreno, di qualche giorno fa. Ma il problema è ben altro e riguarda i danni del granchio blu all’ecosistema
Il granchio blu in vendita alla Coop
Il granchio blu in vendita alla Coop

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. L’estate 2023 sarà ricordata in Maremma, oltre che per l’inflazione galoppante e il caro vita e un calo deciso di presenze turistiche, soprattutto per l’arrivo del granchio reale blu sulla costa.

Da settimane, infatti, è diventata una vera “blue crab mania” e l’interesse generale ha fatto schizzare alle stelle anche il costo di questa specie, arrivata dagli Stati Uniti e inizialmente venduta al dettaglio alla metà del costo del granchio atlantico.

Prezzo lievitato in poche settimane

A giugno, un chilo di granchio blu certificato veniva acquistato all’ingrosso per 2,50 euro al chilo. Oggi le pescherie lo comprano a 8,50 euro al chilo, un prezzo maggiorato quasi di 4 volte. Di conseguenza, al dettaglio è schizzato a di 15 euro al chilo, centesimo più centesimo meno. Insomma, a ben guardare un aumento esponenziale, indotto dalla forte richiesta.

Da diverse settimane è stato inserito nei menù di molti ristoranti, dato che la polpa è ottima, specialmente con la pasta, e il prezzo è stato fin qui decisamente abbordabile.

L’allarme per gli ecosistemi

Ma il granchio reale blu rappresenta un problema ben più grave di quello dell’aumento del prezzo: la specie originaria delle coste atlantiche americane, infatti, è molto aggressiva e sta danneggiando seriamente l’ecosistema, come giù è stato denunciato da più parti, con prese di posizione anche di amministratori e politici.

Favorito dalla capacità di adattamento alle diverse temperature delle acque e alla diversa salinità, sta proliferando rapidamente sul litorale toscano. Cibandosi soprattutto di molluschi, novellame, cozze, vongole, e anche piccoli pesci è dannoso per l’ambiente marino. Ma poiché  la sua voracità lo porta a distruggere tutto ciò che incontra, comprese le reti dei pescherecci, mette a rischio anche gli allevamenti ittici e l’intera economia del mare.

E la preoccupazione a Castiglione è per la Diaccia Botrona: il rischio della presenza del granchio blu è che alteri in poco tempo gli equilibri degli habitat della riserva.

La sindaca Nappi: «Stiamo lavorando per arginare il fenomeno»

«La biodiversità della riserva naturale della Diaccia Botrona – ha detto la sindaca Elena Nappicorre il rischio di essere fortemente compromessa dalla presenza di questa specie aliena. Il granchio blu si trova nelle acque dolci, in quelle salmastre e in quelle salate è moltoinvadente”, in particolare le femmine che si spostano facilmente per la riproduzione.

Temiamo, soprattutto, la loro voracità nei confronti degli avanotti delle anguille che hanno eletto la riserva come luogo di riproduzione, per poi partire per il loro viaggio verso i mari del nord Europa, dove alimentano un mercato ittico molto importante, tornando poi da adulte nelle nostre acque: una loro drastica riduzione comporterebbe squilibri anche dal punto di vista economico».

Altra preoccupazione giunge per le zone in cui il granchio blu viene pescato, come quelle portuali o fluviali, che sono normalmente interdette alla balneazione per la possibile presenza di idrocarburi o minerali pesanti potenzialmente pericolosi per la salute che possono passare anche all’interno dell’organismo degli animali marini.

«È necessario porre attenzione ai luoghi in cui si cattura il granchio blu – continua la sindaca – il consiglio è di prenderlo nelle acque idonee alla pesca e, soprattutto, prima di portarlo sulle tavole togliere le viscere, in particolare l’epatopancreas che è il sistema digerente di tutti gli invertebrati, per evitare qualsiasi tipo di contaminazione nociva nel caso avesse ingerito sostanze dannose alla salute».

Misure per contenere i danni

L’amministrazione comunale di Castiglione della Pescaia sta attivando misure specifiche per contenere i danni causati dal granchio blu, prima che la situazione diventi ingestibile ed insostenibile.

«Stiamo lavorando –  conclude Nappi – con il “Flag Costa degli Etruschi” che ci permette di realizzare bandi per il controllo del granchio blu, e ragionando con la Regione Toscana per creare una procedura che permetta la pesca intensiva mirata alla eradicazione di specie invasive come questa, nel rispetto degli equilibri ambientali della riserva naturale, considerando che in natura l’unico importante predatore è la tartaruga ma che numericamente non può supportare l’enorme quantità di granchio blu, considerando la sua immensa facilità riproduttiva».


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Autore

  • Enrico Giovannelli

    Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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