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Turismo, primi dati: meno 20% rispetto allo scorso anno

Il turismo tiene, ma si parla di un meno 20% rispetto allo scorso anno. Marras: «Superati i numeri del 2019 prepandemico»
Prime stime sulle presenze turistiche: il calo è del 20%
Prime stime sulle presenze turistiche: il calo è del 20%

GROSSETO. Come ormai certificato, sentendo operatori e commercianti, l’estate 2024 non sarà ricordata come una delle migliori in fatto di affari. Intendiamoci, se si guarda fuori dai confini della Maremma la situazione è abbondantemente simile, se non peggiore.

Le prime stime parlano di un calo complessivo del 20% rispetto al 2023. Dovuto soprattutto al calo degli italiani.

Se n’è parlato anche durante i lavori a Firenze dove sono stati ripresi e approfonditi nell’incontro promosso da Regione Toscana, Anci Toscana, Toscana Promozione Turistica e Fondazione Sistema Toscana, con amministratori e Ambiti turistici.

In questo 2024 superati i numeri del 2019

L’assessore regionale al turismo Leonardo Marras: «Ci sono luci e ombre, ma Toscana sempre al top»

«Abbiamo dovuto riscrivere il testo per adattarlo ai tanti cambiamenti del dopo pandemia – ha spiegato Leonardo Marras, assessore regionale al turismo – Nella legge vengono affidati nuove funzioni amministrative ai comuni capofila di Ambito, ma soprattutto si è lavorato sul coinvolgimento indispensabile delle imprese private, sul dare maggiore spessore ai servizi, sulla raccolta dei dati in real time e sulle professioni turistiche. Vorremmo essere pronti a partire con il nuovo assetto per il 1 gennaio 2025».

«Il superamento dei numeri del 2019 è un dato decisamente positivo: la Toscana continua ad essere tra le realtà che sono cresciute di più negli ultimi 15 anni – ha aggiunto Marras – nonostante lo stop violento dovuto alla pandemia. Un risultato che si raggiunge grazie all’aumento costante del turismo straniero. Oltre ai visitatori europei, protagonisti sono gli americani, mentre ancora non c’è stata la piena ripresa dei flussi dall’Asia».

«La notizia negativa è il calo consistente del turismo italiano dovuto da una parte all’aumento dei prezzi e dall’altra alla concorrenza sempre più forte di altre destinazioni del mediterraneo. Ringrazio Irpet per questo quadro, dettagliato e completo, che ci restituisce la necessità di riflettere sulla capacità di mantenere sempre più internazionale, autentico e sostenibile il nostro turismo e capace di offrire accoglienza di qualità».

I dati turistici presentati da Irpet a Firenze

Il rapporto sul turismo Irpet 23-24: in Toscana supererà i livelli pre-pandemia

I dati sono stati presentati a Firenze in un incontro con le associazioni di categoria che ha visto la presenza di moli addetti ai lavori: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, l’assessore al turismo Leonardo Marras, il direttore di Irpet Nicola Sciclone, il direttore Tpt Francesco Tapinassi, il direttore Fst Francesco Palumbo, il presidente di Anci Toscana Simone Gheri, e il presidente di Cst Firenze Giancarlo Farnetani e il direttore Cst Firenze Alessandro Tortelli.

Secondo i dati Irpet, la Toscana in questi anni ha mantenuto la propria capacità di attrazione soprattutto per i flussi internazionali, che adesso stanno crescendo in maniera predominante e contribuiranno a far superare i livelli del 2019.

Si contraggono invece i flussi nazionali, a causa soprattutto dell’inflazione e dell’aumento dei costi. Da non sottovalutare il tema della pressione turistica, concentrata soprattutto tra Firenze, Siena, Chianti, isole e costa della Maremma sud.

Un problema che, secondo Irpet, potrebbe essere affrontato lavorando sulla redistribuzione dei flussi a partire dalla valorizzazione del patrimonio culturale.

Il direttore del centro studi Tortelli: «Bisogna affrontare l’aumento dei costi»

«La redistribuzione dei flussi è un’attività sulla quale la Toscana sta lavorando da tempo – ha spiegato Alessandro Tortelli, direttore di Cst, nel suo intervento – Oggi però è necessario tenere conto di una serie di importanti cambiamenti nel modo di fare turismo, a cominciare dal problema dell’aumento dei costi che porta a fenomeni come il destination dupe, ovvero la preferenza per destinazioni a prezzi più economici».

«Senza contare il ruolo che il cambiamento climatico inizia ad aver nella scelta delle mete di viaggio e per l’ampliamento della stagionalità, oltre al tema dei grandi eventi, che sta portando le destinazioni a fare scelte diverse».

Il ruolo dei privati

«Oggi fare destinazione in senso compiuto richiede sempre più il coinvolgimento delle imprese, operatori e stakeholders – ha aggiunto Tortelli nell’organizzazione di prodotti, experience e servizi turistici in linea con le caratteristiche identitarie del territorio e con le esigenze della domanda».

È stato anche presentato il nuovo ciclo di incontri promosso da Anci Toscana, “Ambitour Experienece”: dopo il successo della formula degli Ambitour in autunno ripartirà un nuovo ciclo di incontri focalizzato sul tema delle esperienze.

Autore

  • Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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