FOLLONICA. Soggiorni più corti in una stagione sempre più corta, che va a incidere anche sui prezzi. Un po’ come un cane che si morde la coda: la stagione è corta, per questo gli operatori sono “costretti” ad alzare i prezzi. Ma con i prezzi più alti le famiglie e i turisti in genere vengono meno e per periodi più brevi. Perché i soldi sono quelli, è aumentato tutto meno che gli stipendi. Questo è quanto emerge da un primo sondaggio fra gli operatori del turismo a Follonica.

Va premesso che per avere dati che permettano di delineare perfettamente la stagione balneare 2024 dobbiamo aspettare la fine di settembre, mese fondamentale che puntualizzerà molti aspetti che interessano la valutazione complessiva della stagione. Ma gli operatori, rappresentanti degli specifici campi del settore ricettivo, hanno già le idee chiare sulla stagione che sta per concludersi.

Intanto, però, alcuni cambiamenti stanno caratterizzando in modo sempre più preciso le ultime estati in Maremma. Cambiamenti, questi, che riguardano gli specifici settori della ricettività: alberghiero, extra alberghiero e locazioni brevi gestite dalle agenzie immobiliari.

Tre situazioni diverse, tre diverse tipologie di turisti e quindi tre valutazioni separate che dovrebbero poi essere armonizzate in un insieme territoriale che segnerà la strada per eventuali e mirate decisioni.

Alberghi, Parrini: «Stagione corta, incide sui prezzi»

Nel settore alberghiero, paragonando il mese di agosto del 2023 con il 2024, emerge per esempio che mentre l’occupazione delle unità abitative è rimasto invariato (100%), quello dell’occupazione dei letti è in flessione (-20%) visto che in camere da tre posti ci alloggiano per esempio solo due persone.

Quindi “la domanda” è rimasta invariata, mentre è cambiata la tipologia del “richiedente”: forse le giovani coppie di oggi hanno meno figli?

O forse, così pare, queste stesse preferiscono mete più economiche?

Secondo il presidente di Federalberghi Maurizio Parrini «è un cane che si morde la coda. Che in Italia si facciano meno figli è un dato ormai noto a causa del calo del potere di acquisto della fascia media».

C’è poi l’aspetto dell’aumento dei prezzi, a pesare sulle famiglie.

«Il problema dei prezzi più alti che in altre località si spiega con il fatto che l’economia turistica è solo quella balneare, cioè legata alla balneazione nei tre mesi canonici dell’estate – dice ancora Parrini – e lavorare in modo produttivo solo quei mesi, impone per logica conseguenza l’adeguamento, sia ai prezzi in vigore decisamente aumentati a partire dalle materie prime, sia il dover comunque incassare per poter mantenere le aziende competitive sul mercato».

Differenziare l’offerta.

«Abbiamo più volte dichiarato la necessità – dice Parrini – di approfittare di ciò che questo territorio ci offre per differenziare l’offerta e prolungare la stagione. Questo ci permetterebbe di poter stare aperti più a lungo e livellare i prezzi; è l’unica strada percorribile, ma fin qui nessuno è stato capace di procedere in questa direzione».

Gli agriturismi perdono lo scettro

Anche per gli agriturismi si registra una flessione che però trova più difficoltà ad essere spiegata dopo il boom degli anni scorsi, su cui molto gioco lo ebbero le prescrizioni anti Covid. 

Il clima poi ha di fatto tenuto in sospeso tutto il mese di giugno a causa della pioggia e poi ha sferzato la piena estate con il caldo di luglio e agosto che potrebbe aver scoraggiato chi ama il contatto con la campagna e l’aria aperta.

Gli affitti brevi volano a settembre

Sempre di lieve flessione si parla per le locazioni brevi, prima conosciute come affitti estivi. Secondo la portavoce locale di categoria Roberta Tozzini: «è stata riscontrata sì una leggera flessione rispetto agli anni subito precedenti la pandemia, ma non così consistente da destare preoccupazione.  Un cambiamento positivo noi lo stiamo riscontrando per il mese di settembre dove si registra un aumento della domanda da parte degli stranieri per gli appartamenti di alta qualità».

Continua invece la richiesta di locazione da parte dei giovanissimi della zona senese.

«Come agenzia –  dice Roberta Tozzini – noi abbiamo fatto la scelta di non trattare questo tipo di richiesta perché le loro abitudini, a partire dagli orari diversi tra chi fa tardi la notte e chi magari deve addormentare dei bambini, non coincidono ma questo è quanto dicono i dati riportati dai colleghi».

Soggiorni brevi con tutti i comfort

Per quanto riguarda invece la Federazione degli Affittacamere e Bed& Breakfast (Fabb), la presidente Rita Lotti conferma che i B&B e gli affittacamere hanno mantenuto una domanda solida, specialmente nei mesi di luglio e agosto.

«La tendenza attuale – specifica Lotti – mostra una preferenza dei turisti, anche quelli di fascia medio-alta, per soggiorni brevi e confortevoli, preferendo strutture dove vengono offerti tutti i servizi, per evitare incombenze come la preparazione dei pasti o le pulizie. Questo ha portato a una riduzione della durata minima dei soggiorni, spesso a fronte di un aumento dei costi per le strutture ricettive e a una leggera flessione dei prezzi, in risposta a un pubblico sempre più attento al budget ma con aspettative elevate».