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Tumori: più spazio alle associazioni

La Lilt di Grosseto è ripartita con le sue attività e sta riscuotendo successi. Un report nazionale suggerisce di dare più spazio a realtà come quella maremmana
Lilt Grosseto
La sede Lilt a Grosseto

GROSSETO. La Lega italiana per la lotta contro i tumori, assieme ad altre realtà, potrà avere un ruolo sempre più fondamentale nella sanità locale. L’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari nazionali ) ha stilato un rapporto dove sottolinea l’utilità di fornire più spazio e pari ruolo alle associazioni di volontariato e di attivismo civico all’interno delle reti oncologiche delle Regioni.

«L’obiettivo del documento – spiega Manuela Tamburo De Bella (dirigente Agenas) – è che le associazioni non abbiano le difficoltà di inserimento e di presenza all’interno del sistema nazionale da regione a regione. Le associazioni sono un aiuto – specifica – un aiuto concreto per il sistema e anche per gli altri pazienti. È giusto che questa esperienza possa essere riconosciuta e anche resa più semplice e immediata».

La responsabile Uos Reti cliniche e ospedaliere di Agenas chiede soprattutto che venga riconosciuto un uguale sistema di accreditamento per le associazioni. «È logico che le associazioni di pazienti devono soddisfare alcuni criteri, che citiamo nel documento. E chiediamo anche una presenza regolamentata e ufficiale delle associazioni all’interno dei processi di cura».
Il documento porta la firma non solo di associazioni come Favo e Cittadinanza Attiva, ma anche di Fnomceo, la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, il Policlinico Gemelli e l’AOU Sant’Andrea.

La Lilt Grosseto protagonista

La Llit provinciale di Grosseto, senza fini di lucro, da trenta anni dedica senza sosta le proprie energie alla diffusione della cultura della prevenzione. Ad oggi è l’arma più efficace per vincere il cancro. La prevenzione ci consente di vivere bene e più a lungo: non solo salva la vita impedendo l’insorgenza di una malattia o ritardandone l’evoluzione, ma evita anche la sofferenza e l’utilizzo di farmaci spesso debilitanti.

Nella sede di viale de Amicis 1 a Grosseto, la Lilt si occupa, per i propri soci, di:

  • prevenzione primaria (agendo sugli stili di vita)
  • prevenzione secondaria (screening di previsione oncologici),
  • prevenzione terziaria (assistenza psicologica e non solo a chi deve affrontare patologie neoplastiche).

Eccellenza maremmana

Recentemente alcuni consiglieri della Lilt sono stati ricevuti dal professor Carmelo Bengala, direttore di oncologia medica dell’Ospedale di Grosseto. Bengala ha sottolineato quanto sia utile il lavoro svolto sul territorio dalla Lilt. L’attenzione e la disponibilità dimostrata dal direttore, che considera l’associazione un valido collaboratore della sanità pubblica, hanno ulteriormente motivato i soci Lilt nell’impegnarsi per il futuro.

Ora la Lilt Grosseto spera che il rapporto Agenas non sia solo una somma di studi, ma che venga accettato e recepito da tutte le regioni in ugual misura.

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