GROSSETO. I metalli pesanti hanno un’incidenza nella formazione del carcinoma tiroideo: questo è quello che emerge dallo studio del primario della Uosd Endocrinologia dell’ospedale di Grosseto Marco Capezzone.
Il medico ha lavorato al fianco di 20 specialisti dall’ambito ospedaliero, universitario e di ricerca di tutta la regione.
Dallo studio risulta che maggiore è la presenza di metalli pesanti, maggiore è il numero di casi e più le caratteristiche del carcinoma sono complesse. Il cancro alla tiroide è uno dei tumori più diffusi, ma fortunatamente è anche uno fra quelli con il tasso di guarigione più alto. La ricerca, la prima che indaga sui dati di incidenza di questo fenomeno in Toscana, è stata pubblicata sulla rivista scientifica internazionale di oncologia «Cancers».
«Si tratta di uno studio multicentrico che vede la partecipazione di numerosi colleghi appartenenti a strutture universitarie ed ospedaliere di ogni provincia della nostra regione – dichiara Capezzone – ed ha riguardato oltre 4000 pazienti affetti dalla patologia. Il tumore della tiroide è quello che nel mondo aumenta più di ogni altro ed in Italia i casi di carcinoma tiroideo sono aumentati notevolmente».
Più casi nelle donne che negli uomini
Il dottor Marco Capezzone ha un’esperienza specifica nel campo del carcinoma tiroideo, maturata in attività di ricerca nelle università di Pisa e di Siena, con numerose pubblicazioni scientifiche.
«Attualmente nelle giovani donne è al secondo posto dopo il cancro della mammella. Lo studio evidenzia come, tra le varie cause che determinano l’aumentata incidenza del tumore tiroideo come la “sovradiagnosi”, cioè l’aumentata diagnosi di forme minime di malattia, ci siano in realtà anche anche fattori ambientali – dice Capezzone – In particolare lo studio dimostra come in zone regionali caratterizzate da un elevato inquinamento ambientale da metalli pesanti, il tumore della tiroide sia non solo più frequente ma anche clinicamente più avanzato. Tuttavia se la diagnosi è precoce il numero di guarigioni è molto alto».
All’ospedale Misericordia di Grosseto, nel reparto di Endocrinologia, c’è un ambulatorio dedicato ai tumori tiroidei dove sono effettuate circa 300 visite l’anno. Inoltre è attivo un Gom (gruppo oncologico multidisciplinare) per il carcinoma tiroideo, dove un team di specialisti discutono collegialmente i casi specifici dei pazienti affetti dalla patologia. Inoltre l’Uosd di Endocrinologia di Grosseto è uno dei centri toscani incluso nell’Itco, Osservatorio italiano per il cancro della tiroide.
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