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Risponde al telefono e spariscono i soldi dal conto

La grossetana attendeva due messaggi dalla banca: arrivano ma dall’altra parte però c’era il truffatore
Truffa telefonica, truffa online
Truffa telefonica

GROSSETO.  La donna era andata in banca per fare due bonifici, versando una somma in contanti. L’operatore allo sportello la aveva avvertita che le sarebbe arrivato un sms con le istruzioni per impostare una nuova password collegata al conto corrente, visto che la correntista non ricordava quella precedente.

Il messaggio era effettivamente arrivato il giorno successivo, preceduto dalla telefonata di un sedicente operatore bancario, ma era un sms truffa e la risparmiatrice si era ritrovata a proprio carico un bonifico da 961 euro mai autorizzato.

Il giudice di pace, in seguito alla causa civile intentata con l’assistenza di Confconsumatori Grosseto, ha confermato che in questi casi la responsabilità ricade sull’istituto bancario, disponendo il risarcimento del danno a favore della correntista.  

Truffa telefonica: tutto è iniziato con gli sms

L’operatore bancario, allo sportello dove la risparmiatrice grossetana si era rivolta, aveva resettato la password e aveva avvisato la correntista dell’imminente arrivo di un sms. L’sms avrebbe dovuto contenere le istruzioni per impostare la nuova password.

Al momento dell’arrivo del messaggio, il giorno successivo, la risparmiatrice aveva cliccato in buona fede sul link riportato nell’sms ma così facendo aveva agevolato la truffa. Il giorno successivo, infatti, era stata contattata da un sedicente operatore anti-frode della banca e in seguito si era accorta che dal suo conto era partito un bonifico da 961 euro, mai autorizzato. La correntista grossetana si era così rivolta allo sportello di Confconsumatori Grosseto, avviando una causa civile con l’avvocato Marco Masetti.

La sentenza

«Il Giudice di pace di Grosseto – confermano da Confconsumatori – ha confermato i principi già espressi dal Tribunale di Grosseto: per le normative europee e italiane la responsabilità sociale e giuridica delle truffe ricade sulla banca, non sull’utilizzatore dei servizi di pagamento elettronico». Di conseguenza, nel caso di truffe ben organizzate come in questo caso, «Non c’è alcuna colpa del cliente per aver consegnato, in tutta buona fede, le password al malvivente ben camuffato con un sms di cui attendeva l’arrivo e che pareva provenire dalla banca», conclude Confconsumatori.

Per informazioni e assistenza, gli interessati possono rivolgersi alla sede Confconsumatori di Grosseto, in via della Prefettura 3 (telefono: 0564417849, e-mail:grosseto@confconsumatori.it).

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