GROSSETO. Era con la sua compagna e la sua avvocata, con l’aria affranta seduto sulla sedia fuori dall’aula del tribunale di Grosseto. Lui è un 35enne di origini marocchine, arrestato dai carabinieri di Grosseto nella serata di mercoledì 12 febbraio. L’uomo stava aspettando l’inizio del processo per direttissima a suo carico per l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Con sé, quando è stato fermato dai carabinieri nella sua auto, aveva circa 10 canne riposte in un pacchetto di sigarette e 130 euro in contanti di vario taglio. L’uomo aveva già diversi precedenti penali per quanto riguarda lo spaccio. Motivo per cui i carabinieri hanno deciso di perquisire la casa in cui convive con la compagna. E lì hanno trovato due grammi di cocaina.
«Era per uso personale e per spaccio», ha detto l’uomo al giudice Marco Bilisari e alla vice procuratrice onoraria Pamela Di Guglielmo.
La direttissima
I carabinieri hanno fermato l’uomo mentre stava guidando un’auto. Lo hanno identificato e hanno controllato il pacchetto di sigarette che aveva con sé. Si sono subito accorti che le sigarette avevano qualcosa di strano per la consistenza al tatto. E dopo un’attenta analisi, i militari hanno capito che quelle erano delle canne. Inoltre, aveva anche 130 euro in contanti in banconote di vario taglio.
Dopo aver visto che l’uomo aveva dei precedenti per spaccio i militari hanno deciso di perquisirgli casa. Nella camera da letto, hanno trovato due grammi di cocaina e il necessario per suddividere in dosi le sostanze.
Il 35enne, difeso dall’avvocata Alessia Ratti del foro di Firenze, di fronte al giudice Bilisari e la vpo Di Guglelmo ha ammesso le proprie responsabilità, dicendo che le sostanze erano sia per uso personale che per spaccio.
Di Guglielmo ha chiesto per lui l’obbligo di firma e l’obbligo di dimora nel comune di Grosseto. Richieste e misure che Bilisari ha accolto e emesso, ma con l’aggiunta dell’obbligo di dimora nella sua residenza dalle 22 alle 6 del mattino.
