GROSSETO. Antonio Panico se n’è andato a soli 56 anni, il 14 luglio 2022. Era insieme a una comitiva di ciclista quando un’auto impazzita gli piombò addosso. In quattro rimasero uccisi, sull’asfalto.
Il dolore per quella morte è ancora devastante, per i figli dell’uomo. Che, ad oggi, non hanno ancora riscosso la polizza infortuni che il ristoratore, titolare della pizzeria La Golosa di Marina di Grosseto, aveva stipulato con Banca Intesa.
Nessuna risposta dalla banca
A sollevare il caso è Matteo Cesarini, consulente dello Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei cittadini, che sta seguendo anche tutto l’iter risarcitorio.
Il caso non riguarda il risarcimento collegato all’incidente stradale, ma semplicemente una polizza infortuni che il cinquantaseienne, anche in virtù dell’attività commerciale che svolgeva, con le relative implicazioni economiche, aveva con previdenza stipulato a favore dei propri eredi e che prevedeva un indennizzo di 100.000 euro, anche in caso di morte, come purtroppo è accaduto.
«Nonostante il premio sia stato regolarmente pagato, e quindi la polizza sia attiva, e nonostante Studio3A abbia da tempo trasmesso all’assicuratore tutta la documentazione necessaria per chiudere la pratica, Banca Intesa non risponde – spiegano dalla società che sta seguendo il caso – L’istituto non può in alcun modo denegare il dovuto, ma non riscontra i solleciti e neppure i reclami che sono stati presentati formalmente all’apposito ufficio: i tre figli di Panico ormai da mesi non hanno ricevuto alcun indennizzo. Un atteggiamento inqualificabile, quello di Banca Intesa, tanto più nei confronti di una famiglia che ha già sofferto tanto per l’improvvisa e prematura perdita del proprio caro e che, con la sua scomparsa, si è trovata a dover fare fronte anche a tutta una serie di altre problematiche».
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