GROSSETO. Trafficavano rifiuti pericolosi e non pericolosi in assenza di qualunque autorizzazione. Per questo i carabinieri del Nucleo investigativo di polizia ambientale, agroalimentare e forestale (Nipaaf) di Grosseto hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal gip di Grosseto. Sono finiti sotto sequestro autocarri, furgoni e carroattrezzi utilizzati illecitamente per il trasporto di rifiuti pericolosi e non pericolosi, in quanto sprovvisti di qualsiasi iscrizione all’Albo Nazionale Gestori Ambientali.
Nel mirino, un noto impianto di autodemolizione che si trova in città e che è stato sottoposto a sequestro preventivo per aver gestito illecitamente, dal 2021 ad oggi un quantitativo pari a circa 4 milioni di chilogrammi (4000 tonnellate) di rifiuti pericolosi e non pericolosi, tra cui batterie al piombo, veicoli fuori uso, rifiuti metallici e non, alluminio, bronzo, rame, permettendo ai trasportatori non autorizzati di conferire i rifiuti nel proprio impianto e nascondendo questi trasporti attraverso la sistematica falsificazione di registri di carico e scarico e dei formulari di identificazione dei rifiuti.
Troppi rifiuti portati all’impianto
Le indagini dei carabinieri erano cominciate a maggio 2023 dalla verifica documentale dei Modelli di dichiarazione unica ambientale della ditta in esame, dai quali erano emerse delle incongruenze relative al quantitativo eccessivo di rifiuti conferiti da parte di persone che si definivano come privati cittadini.
I militari del Nipaaf avevano poi scoperto che all’impianto arrivavano rifiuti pericolosi e non pericolosi da parte di automezzi non iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, persone che quindi, di fatto, eseguivano un’attività professionale di trasporto di rifiuti senza alcuna autorizzazione.
Con un decreto di perquisizione in mano, i carabinieri avevano sequestrato tutta la documentazione che riguardava appunto quei trasporti oltre alla contabilità e anche la documentazione utile ad accertare l’ammontare di rifiuti illecitamente trattati dall’autodemolitore.
Il giro di affari illeciti si aggira intorno al milione e mezzo di euro con il coinvolgimento di molti indagati a vario titolo di gestione illecita di rifiuti pericolosi e non pericolosi e di falso.
Contestualmente all’attività penale, i militari hanno anche elevato 214 sanzioni amministrative per assenza dei formulari di identificazione dei rifiuti, assenza di elementi essenziali a dimostrare la tracciabilità dei rifiuti medesimi e mancanza del registro di carico e scarico rifiuti per un importo totale di 700 mila euro.
L’operazione coordinata dal Nipaaf di Grosseto ha visto impiegati oltre 30 militari della specialità forestale dell’Arma dei Carabinieri della provincia maremmana con obiettivi su tutto il territorio provinciale ed extra -regionale.
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