ORBETELLO. Erano le 22.15 di giovedì 18 agosto quando è squillato il telefono della centrale operativa 112: «Venite, presto, ci stanno rubando le cipolle». La chiamata ai carabinieri arrivava direttamente da un terreno che si trova sulla strada del Guinzone dove una famiglia di agricoltori coltiva, appunto, le cipolle. Erano stati loro, messi in allarme dai cani che avevano cominciato ad abbaiare, a scoprire che nel loro campo c’erano alcuni uomini che stavano cercando di portare via circa 300 chili di cipolle.
Minacciati e presi a pugni
Il tentativo di furto si è però presto trasformato in una rapina impropria: quando il titolare dell’azienda agricola è intervenuto per mettere in fuga i malviventi, insieme al figlio e poi all’anziano padre, nel campo si è scatenato il parapiglia.
Due uomini sono stati arrestati subito, il terzo, raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare firmato dalla giudice Cecilia Balsamo, è stato raggiunto nella sua casa di Orbetello dai carabinieri della compagnia e – difeso dall’avvocato Alessandro Giraudo – martedì 30 agosto sarà interrogato. Tutti e tre, sono accusati di rapina impropria e lesioni aggravate.
Il proprietario del terreno, quando ha sentito i cani abbaiare, è andato subito a controllare cosa fosse accaduto e, con i fari della sua auto, ha illuminato il campo dove alcune persone stavano raccogliendo le cipolle e le stavano mettendo nelle borse della spesa. Le verdure raccolte erano state poi sistemate in un cassone di proprietà dell’azienda agricola che sarebbe stato poi caricato su un furgone per essere portato via.
Tornato a casa per chiamare anche suo figlio, l’uomo aveva visto due ragazzi giovani scappare via correndo, mentre un terzo uomo, più grande d’età e più corpulento, era rimasto indietro.
Ma, una volta avvicinato, l’uomo aveva cominciato a colpire sia il padre che il figlio con pugni e schiaffi, nel tentativo di scappare. E non si era fermato nemmeno di fronte all’anziano padre dell’imprenditore, un uomo di 86 anni, spinto e fatto cadere per terra.
Perde il portafogli durante la fuga
Eugeniu Caraman, moldavo di 37 anni e Daniel Garet, anche lui moldavo, 25 anni, difesi entrambi dall’avvocato Roberto Ginanneschi erano nel terreno quando sono arrivati i carabinieri. Per far guadagnare la fuga al terzo uomo che era con loro, si erano fermati con il furgone sul quale erano saliti poco primi per scappare e si erano messi a litigare con i proprietari del podere.
Il loro complice, però, durante la fuga aveva perso il portafogli che era stato raccolto dal proprietario del terreno e consegnato ai carabinieri. Per questo, la giudice Cecilia Balsamo, ha ordinato l’arresto di Dmitri Caraman, anche lui moldavo di 36 anni, fratello dell’uomo arrestato la sera del 18 agosto nel podere del Guinzone.
Il sostituto procuratore Salvatore Ferraro aveva chiesto per i due uomini trovati nel campo dai carabinieri, gli arresti domiciliari: la giudice ha invece disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione alla stazione dei carabinieri e il divieto di uscire da casa dalle 21 alle 7.
I tre avevano raccolto quasi 300 chili di cipolle, per un totale di circa 300 euro di valore. I proprietari dell’azienda sono stati soccorsi dal 118 e accompagnati al pronto soccorso: avevano addosso i segni delle botte prese, lividi e graffi, che sono costati ai tre uomini l’accusa di rapina impropria.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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