GROSSETO. I truffatori generalmente usano sempre due leve, quella della fiducia e quella della paura. Fanno leva su questi sentimenti, perché sono delle emozioni molto forti e difficili da contrastare.
Per la paura della salute dei propri cari chiunque agirebbe d’impulso, senza ascoltare la ragione. Proprio per questo è importante fare prevenzione su queste situazioni, in modo che le persone abbiano la lucidità di capire che si tratta di una truffa.
Proprio con la consapevolezza e la prevenzione i carabinieri di Roccastrada sono riusciti a sventare 3 truffe telefoniche. Sostanzialmente i malviventi chiamavano gli anziani fingendosi dei militari, per poi provare a sottrarre loro delle somme di denaro con delle scuse.
I carabinieri sono stati avvisati e hanno informato i cittadini della presenza dei truffatori, attraverso i gruppi Facebook del paese. Così le vittime si sono difese dai truffatori, dicendo loro che sapevano che non erano i carabinieri di Roccastrada.
Ma si sa, i malviventi trovano sempre nuovi modi per truffare i malcapitati, anche con cyber attacchi. In questo caso i criminali non prendono di mira una vittima specifica, ma con un algoritmo mandano messaggi ad una grossa fetta di persone, mettendoci un link da seguire. Link che porta a siti fantocci dove inserire i propri dati, che poi saranno in mano ai frodatori.
Le nuove truffe
A quanti è capitato di ricevere un messaggio sul proprio telefono con scritto: «Intesa san Paolo è stato autorizza una transazione di 800 euro. Per fermarla segui il link» oppure «Non è stato possibile consegnare il tuo pacco Amazon. Segui il link per ritirarlo».
Questi messaggi sono mandati ad una grossa fetta di utenti, senza nessuna distinzione. Addirittura anche a chi non ha ordinato un pacco o a chi non ha un conto con quella banca specifica.
Per chi non ha nulla a che fare con la banca citata o chi non ha fatto acquisti online recenti è semplice capire che si tratta di una frode. Ma per chi ha ordinato o ha un conto con quell’istituto di credito è molto semplice farsi prendere dal panico e cliccare su quel link.
Queste persone dopo aver aperto quel sito si troveranno davanti una schermata uguale a quella di Amazon o della banca, inseriranno i propri dati d’accesso e i malviventi li ruberanno. In modo da poter accedere con le credenziali della vittima nel suo conto corrente.
In quei momenti potrebbe anche succedere di ricevere una telefonata, dove qualcuno che si spaccia per un operatore esorterà il malcapitati a sbrigarsi ad inserire i propri dati. Potrebbero dire frasi come: «Altrimenti potresti rischiare di perdere tutto. Hai i minuti contati prima che riescano a rubarti i soldi».
Tutto solo per far crescere la paura e il panico della vittima, che così sarà meno attenta ai piccoli dettagli non veritieri del sito fantoccio.
Inoltre è possibile ricevere anche dei messaggi su WhatsApp, un semplice «Ciao», ma da un numero di uno Stato dall’altra parte del mondo, come l’Indonesia o l’India.
In questo caso i truffatori messaggiano un po’ con la vittima, per poi dirgli che potrebbe guadagnare una fortuna con le crypto valute e che basta scaricare un’applicazione per avere la vita che ha sempre sognato. Ma quell’applicazione darà la possibilità ai truffatori di rubare i dati della vittima.
«Siamo dell’Asl abbiamo una comunicazione urgente»
Anche con questa nuova truffa la leva è sempre la solita: quella della paura. Infatti i truffatori mandano un messaggio sul telefono o su WhatsApp dicendo di essere dell’Asl e che hanno una comunicazione urgente da fare alla vittima. Nel testo c’è anche un numero di telefono, che inizia per 893, e il malcapitato spinto dalla preoccupazione potrebbe chiamare quel numero.
Una vota chiamato il numero risponderà un operatore, che dice di essere dell’ufficio sanitario dell’Asl, e si inventerà scuse per tenervi attaccati al telefono, come l’arrivo della nuova tessera sanitaria o di altri servizi riconducibili all’azienda sanitaria. Il numero inserito nel messaggio è un numero a pagamento e così i truffatori vi ruberanno tutto il credito telefonico.
«La Asl Toscana Sud Est invita alla massima attenzione e a non lasciarsi fuorviare da comunicazioni provenienti da mittenti non ufficiali – scrive Asl Toscana in una nota stampa – Ricordiamo ai cittadini che l’Asl Toscana Sud Est non utilizza mai numeri a pagamento. Ma solo numeri verdi gratuiti. Infine ricordiamo che è possibile disabilitare la chiamata verso i numeri a pagamento attraverso il proprio operatore telefonico».
Come difendersi di persona
Il mondo delle truffe è in continua evoluzione e i malvivente troveranno sempre un modo per truffare gli altri, spesso utilizzando tecnologia di ultima generazione. L’unica arma che tutti possono usare per contrastarle è quello di avere il sangue freddo ed essere consapevoli delle modalità che usano i truffatori. In modo da poter scovare i piccoli dettagli che fanno capire alla vittima che si tratta di una truffa.
Proprio per questo i carabinieri di tutta la provincia si impegnano nell’informare le persone, soprattutto gli anziani, sui nuovi metodi con cui i malviventi provano a truffare le persone.
Nelle truffe dove sono implicate le somme di denaro consegnate di persona sarebbe l’ideale anche non farsi prendere dal panico, in modo di avere lo scrupolo di controllare chiamando i carabinieri o i propri cari, prima di dare una qualsiasi somma di denaro a qualcuno. Anche se è difficile non spaventarsi quando la scusa per derubare qualcuno è la salute.
Molti truffatori si fingono anche carabinieri o poliziotti, prima attraverso il telefono e poi di persona. In questo caso va ricordato che: nessun militare o agente vi dirà per telefono per quale motivo siete convocati in centrale, non chiederanno mai né soldi né gioielli, per una perquisizione domestica avranno sempre un mandato, informeranno le persone interessate che possono richiedere la presenza di un avvocato e saranno sempre in divisa e mai in borghese. Infine per verificare quello che qualcuno ha detto via telefono basta chiamare i carabinieri o la polizia.
Come capire che è una truffa online
Le truffe online sono un po’ più complicate da riconoscere, perché i truffatori sono diventati sempre più abili a far sembrare i siti reali o a nascondere i dettagli. In questo caso va ricordato che nessuna istituzione, istituto bancario oppure ufficio di Poste Italiane chiederà mai dei dati personali o bancari per telefono o per messaggio.
Inoltre le comunicazioni di tutte queste aziende arrivano attraverso canali ufficiali e per verificarle basta chiamare l’istituto chiamato in causa. Quindi la filiale della banca, l’ufficio delle poste e così via dicendo.
Va anche precisato che spesso i messaggi fraudolenti non arrivano da numeri strani o particolari, anzi il telefono li inserisce proprio dove arrivano i messaggi della banca, di Poste Italiane o di Amazon. Quindi ci vuole la massima prudenza e la massima attenzione prima di aprire qualsiasi link arrivato per messaggio.
Mentre per quanto riguarda il sito fantoccio della banca, basta inserire le proprie credenziali d’accesso solo nell’applicazione ufficiale della banca e di non inserirli in nessun link arrivato via messaggio. I dati non vanno mai inseriti, soprattutto se il malcapitato riceve una telefonata di un utente, che si spaccia per un operatore, che prova a mettere fretta nell’inserire le credenziali d’accesso.
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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