GROSSETO. La riorganizzazione del servizio di emergenza-urgenza nella nostra provincia fa infuriare il sindaco di Grosseto. Anche perché la provincia di Siena, meno estesa della nostra, ne ha 11, a fronte delle 6 in Maremma. Quasi il doppio.
«Grosseto sembra ne stia facendo ancora una volta le spese – scrive il sindaco -. Non posso permetterlo: ho il dovere di prendere una posizione netta a difesa dei nostri operatori del settore sanitario».
«L’Asl delle province di Arezzo, Siena e Grosseto ha recentemente proposto una puntuale riorganizzazione delle auto mediche nel Grossetano. Oggi questi mezzi sono posizionati sui presìdi ospedalieri: Grosseto ne ha due anche a fronte delle presenze turistiche estive spalmate su di un territorio molto esteso».
«La proposta di riorganizzazione prevede che un’auto medica di Grosseto venga soppressa; in questo modo verrebbe recuperato il personale infermieristico sufficiente per poter istituire due nuove postazioni di emergenza territoriale: una a Santa Fiora e l’altra a Civitella Paganico. Insomma, una coperta corta che vede scoprire il personale sanitario sull’emergenza di Grosseto quasi a ridosso della stagione estiva».
Auto medica condotta dal volontario
«E curiosità nella curiosità, la proposta avanzata dall’azienda sanitaria è che l’auto medica di Grosseto, stante la riduzione del personale, possa essere condotta da un volontario con a bordo un medico, venendo così a mancare anche un secondo infermiere nella postazione di emergenza-urgenza di Grosseto».
Vengono quindi sottratte alla città preziose risorse sanitarie per ridistribuirle nel territorio con il rischio reale che nel prossimo periodo estivo sia ulteriormente ridotta l’offerta sanitaria grossetana. Un progetto scellerato che ridispone le nuove auto mediche sperimentali senza tenere conto della pressione che il capoluogo sopporta e dovrà sopportare nei mesi a venire.
«Corre l’obbligo di specificare che una postazione di volontariato con relativo personale sanitario che copre la postazione di emergenza 24 ore su 24, costa all’azienda oltre 11mila euro mensili. Ridistribuire la presenza dei medici non su base provinciale ma di area, intendendo con ciò le province di Arezzo, Siena e Grosseto, potrebbe forse ottimizzare la spesa sanitaria».
«Come sindaco sono ogni giorno chiamato ad applicare le regole della sana amministrazione attraverso l’ottimizzazione delle risorse. E allora perché la provincia di Siena vede la presenza di 11 postazioni di auto medica con medico a bordo (PET) mentre la nostra provincia, ben più estesa ne ha solo 6? (2 a Grosseto e una per ogni Pet a Massa Marittima, Castel del Piano, Pitigliano, Orbetello)».
Inaccettabile ridimensionare la nostra rete sanitaria
«L’Asl è chiamata a ottimizzare le risorse, lo posso anche capire. Ma come sindaco del capoluogo maremmano non posso accettare una proposta che va a ridimensionare ulteriormente la nostra rete sanitaria».
«Non è possibile che Grosseto debba pagare un’intoccabilità territoriale di altri. Non è tollerabile si vada ancora una volta a sforbiciare sulla nostra sanità».
«A poche settimane dalle elezioni del consiglio provinciale e prossimi alle elezioni amministrative, il progetto delle auto mediche sperimentali rischia di apparire strumentale. Un’ipotesi, anche questa, assolutamente non accettabile».
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