GROSSETO. Hanno cercato di arrivare a contatto con i tifosi amaranto ma si sono trovati davanti gli agenti in tenuta anti sommossa che li hanno fermati. Dall’altra parte i livornesi, si sono presentati incappucciati e con le spranghe al parco di via Giotto dove hanno lasciato una scia di danni.

Che quella di domenica 26 gennaio fosse una partita “calda” per le due tifoserie, la questura lo sapeva bene. Ma dopo la gara, finita 0-0, si sperava che non ci fossero scontri fuori dallo stadio. 

Lo striscione degli amaranto: «Uccidiamoli»

I livornesi si sono presentati dentro lo stadio con uno striscione inequivocabile: «Uccidiamoli». Ma finita la partita, a cercare il contatto sarebbero stati i biancorossi, che sono stati caricati.

In via Michelangelo, da dove hanno cercato di passare dall’altra parte, di andare verso lo Jannella dov’erano parcheggiati i pullman della tifoseria avversaria. Tifoseria che, armata di spranghe, si è presentata al parco di via Giotto dove è stata fermata dalla polizia. 

Due poliziotti feriti a colpi di bastone

Il bilancio è pesante, per la domenica del calcio in serie D: due poliziotti sono stati soccorsi e portati all’ospedale Misericordia di Grosseto. 

Sono stati colpiti con dei bastoni e hanno riportato la frattura di un dito della mano.

Uno ha una frattura scomposta, la prognosi per lui è di 30 giorni, l’altro di 25 giorni. 

Gli incidenti sono avvenuti tra via Michelangelo e il velodromo, nella zona fuori dallo stadio dove c’erano le uscite dei tifosi biancorossi. Il traffico è rimasto bloccato a lungo e i pullman dei tifosi livornesi sono potuti ripartire solo due ore dopo la fine della partita. 

La Digos sta lavorando all’identificazione dei tifosi che hanno creato disordini. 

Colpito con un pugno dirigente del Livorno

A fine gara l’addetto al marketing del Livorno, Maurizio Laudicino, è stato colpito da un pugno all’uscita dallo stadio, dietro all’orecchio. È stato medicato al pronto soccorso del Misericordia, dove è rimasto fino a tarda sera.