GROSSETO. Ancora non si placa la vicenda del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e delle “stories” su Elly Schlein.
Nonostante le scuse, sui quotidiani di oggi, venerdì 3, ci sono autorevoli commenti, da Michele Serra su Repubblica (“Un bambino di 53 anni”) a Il Graffio sulla Stampa, di Maria Rosa Tomasello (“I cammelli di Vivarelli”), che mettono sotto accusa il sindaco di Grosseto. Invece ieri sera, giovedì 2, della vicenda si è interessato anche Giuseppe Cruciani a “La Zanzara” su Radio 24, che lo ha anche intervistato.
LA ZANZARA – L’intervista
E, mentre la commissione pari opportunità del Comune ancora tace, sperando forse che il tempo faccia dimenticare la vicenda, altre donne si schierano. Sono le donne di tre associazioni, che hanno inviato un loro commento
- Le donne dell’Associazione Raccontincontri – Libreria delle Ragazze
- Le donne dell’Associazione Olympia de Gouges
- La Rete delle Donne di Grosseto
Prende posizione anche il terzo polo, con Italia Viva e Azione.
Il body shaming del sindaco non è ironia
«Dopo un primo momento di incredulità e sgomento per un livello così basso e triviale raggiunto da un esponente istituzionale come il sindaco di Grosseto – il pensiero è andato alle tante donne che supportano la sua coalizione e compartecipano alla gestione del comune e che sono così brutalmente umiliate. Tutta la nostra solidarietà a loro nonché a Belen, umiliata dall’attribuzione di un valore economico, che anche se consistente non ne modifica l’umiliazione».
«E per fortuna che aveva dichiarato di avviare campagne contro il bullismo!»
«Ci rendiamo conto che lo spiazzamento misogino aleggia ormai ovunque: uno spiazzamento che nasce dall’elezione di donne, dalla presidente del consiglio, alla segretaria del maggior partito di opposizione (che forse finalmente potrà esserlo) e ieri con l’elezione di una donna alla più alta carica della magistratura. Reazioni maschili scomposte a tutti i livelli, anche istituzionali che producono sconcezze fino al body shaming».
«Formuliamo infine un appello agli uomini che non si riconoscono in questa cultura misogina affinché ne prendano pubblicamente le distanze. In fondo è una bella notizia».
«Come disse Elly Schlein: “Ancora una volta non ci hanno visto arrivare”. (Citazione raffinata e femminista che è anche il titolo del libro di Lisa Levenstein. “They didn’t see us coming – La storia nascosta del femminismo negli anni 90”)».
Il terzo polo: «Sessismo squallido»
Intervengono anche Donatella Dominici, coordinatrice provinciale di Italia Viva Grosseto e Francesco Grassi, segretario provinciale di Azione.
«Si può e si deve stigmatizzare e condannare il sessismo squallido del sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, che trasuda dai meme pubblicati nelle sue storie social su Elly Schlein, nuova segretaria del Partito Democratico».
«Ma soprattutto ci si deve indignare perché un rappresentante delle istituzioni, un sindaco, che dunque dovrebbe essere garante dei valori di convivenza civile, primo fra tutti il rispetto per gli altri, usi invece il body shaming all’interno di un quadro etico-ideologico volto a svalutare e offendere l’avversario politico, in questo caso l’avversaria politica, verrebbe da dire “nella più vieta tradizione” del maschilismo orgogliosamente esibito quanto maldestramente spacciato per goliardia».
«Azione ed Italia Viva, intendono esprimere la propria solidarietà ad Elly Schlein e manifestare il proprio sdegno per lo svilimento di una figura istituzionale compiuto da un uomo che anche in questa occasione ha dimostrato di non essere all’altezza del proprio ruolo e del compito che esso comporta e ha messo in imbarazzo con la propria meschinità un’intera cittadinanza».
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