GROSSETO. Sputi, offese e botte sono solo alcune delle situazioni che le forze dell’ordine di tutta Italia si trovano ad affrontare. Per questo oggi, lunedì 9 dicembre, in questura a Grosseto si è tenuto un convegno dal titolo “Sicurezza e tutela delle forze di polizia“, dove sono intervenuti il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni e il parlamentare di FdI Fabrizio Rossi, il vice segretario nazionale FPS Mauro Marruganti e il segretario generale aggiunto del FPS Fabrizio Lotti.
I politici e i sindacalisti hanno parlato dei disagi che vivono ogni giorno gli agenti della polizia. «Ho preso pugni, calci, sputi, insulti, mi hanno anche investito con l’auto e ho anche risposto al fuoco in 40 anni di servizio e sono sempre stato lasciato da solo ad affrontare accuse infondate – dice Marruganti – Mi hanno difeso i miei avvocati, ma nessuna amministrazione mi ha tutelato. E quando i giudici hanno evidenziato che non avevo fatto niente di male, nessuno si è scusato».
Spesso si sente parlare di sicurezza, ma cosa succede se non è garantita a chi dovrebbe garantirla. «L’unica soluzione è investire nelle forze dell’ordine, proprio nelle scuole di polizia – dice Lotti – In modo da riuscire ad avere abbastanza agenti per garantire la sicurezza».
I punti critici
Per chi è un poliziotto o un carabiniere è difficile trovare la chiave giusta fra azione e ripercussione: spesso i poliziotti sono sanzionati, anche se l’accusa arriva da chi non è molto affidabile.
«È successo a molti miei colleghi di ricevere sanzioni, che poi si sono rivelate infondate e non è giusto, soprattutto quando qualcuno rischia la vita per il Paese – dice Lotti – Una soluzione potrebbe essere instaurare un rapporto diretto con la magistratura, in modo che possano darci una linea concreta d’azione. Inoltre, è importante investire anche sulle forze dell’ordine: ora nella provincia di Grosseto sono attesi 12 agenti, ma ne vanno in pensione 42».
Un tema importante nel convegno lo ha avuto anche la legge Cartabia, attraverso la quale diversi reati sono “annullati”. «La riforma del 10 ottobre 2022 ha snellito di molto i processi penali, proprio perché certi reati non sono più annoverati – dice Marruganti – Ed è questo che ha permesso di far calare le denunce fatte e di rientrare nei requisiti del Pnrr».
I poliziotti hanno discusso anche della certezza della pena, anche questo un tema molto caldo. «La giustizia e la sicurezza devono essere assicurati, anche attraverso la certezza della pena, non è possibile che chi commette un reato grave dopo poco sia fuori – dice Marruganti – Eppure succede così: chi commette un reato dopo poco tempo può tornare a delinquere».
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Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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