VITERBO. Cinico, senza freni né remore. Capace di lasciare un’anziana senza cibo, capace di afferrarne un’altra e scuoterla più volte fino a scaraventarla sulla sedia a rotelle dopo averle sputato sui pantaloni del suo pigiama.
È quello che emerge dalle 256 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla giudice per le indagini preliminari Savina Poli nei confronti di Carmine Battiloro, 23 anni di Pitigliano, rinchiuso nel carcere di Mammagialla con l’accusa di maltrattamenti, insieme ad altri due colleghi, nei confronti di 21 anziani ospiti di Villa Daniela. Struttura che si trova a Latera e che si è già conquistata il brutto soprannome di “ospizio degli orrori”.
Orrori, perché commessi contro anziani inermi, spesso non autosufficienti che soprattutto non avevano alcun modo di difendersi. Orrori raccontati da alcune ex operatrici che ad aprile del 2024 si sono presentate alla stazione dei carabinieri per denunciare i loro ex colleghi. Tre persone sono finite in carcere, tre sono state sospese dal servizio.
Bestemmie e minacce: le violenze del pitiglianese
Un’inchiesta nella quale uno dei protagonisti, suo malgrado, sembra proprio essere il 23enne pitiglianese, operatore socio sanitario che lavorava nella struttura. E che non si faceva alcun scrupolo – almeno a leggere le carte – di bestemmiare in faccia agli anziani ospiti, offenderli, minacciarli. «Zitta zitta, sennò ti meno», dice a una. «E piangi, tanto non ce frega un c… che devi piagnere», gridava a un’altra.
Un’altra paziente si è trovata con i polsi legati alle sponde del letto con delle fasce di contenzione: «Al terzo te lavamo con l’idropulitrice. Morirai, di sporco. Morirai prima o poi, spero presto per te, così la smetti di rompe il c….».
Una ventina, gli episodi contestati al ragazzo da marzo a ottobre dell’anno scorso. Maltrattamenti ripetuti, fatti di minacce e bestemmie ma anche di strattonamenti. Di incuria nei confronti di anziani fragili. Come quando avrebbe lasciato una donna che non poteva mangiare da sola senza cibo. Senza imboccarla, fino a quando è intervenuta una sua collega.
A una donna, invece, aveva fatto cantare “Mamma son tanto felice” per poi farla piangere come una bambina ricordandole che la madre era morta: «È apparso divertito e soddisfatto. Rideva della situazione, quasi compiaciuto di avere torturato la signora», ha raccontato una delle operatrici ai carabinieri.
L’accusa: «Era particolarmente manesco e crudele»
Era «particolarmente manesco e crudele», Carmine Battiloro, secondo le accuse delle operatrici socio sanitarie che si sono rivolte ai carabinieri e hanno dato il via alle indagini.
Crudeltà che veniva riversata sugli anziani ospiti. Come quando una donna di 85 anni che avrebbe provato disagio nel farsi assistere, cambiare i pannoloni e farsi fare la doccia da un uomo, sarebbe stata colpita dal 23enne.
Battiloro avrebbe reagito con violenza alla resistenza dell’anziana, che sarebbe stata ripetutamente presa a schiaffi sulla testa e strattonata così brutalmente da urtare contro le sponde anticaduta del letto. Avrebbe iniziato a urlare, piangere e implorare: «Basta, basta». A soccorrerla una delle operatrici che ha denunciato, alla quale il collega avrebbe risposto in tono minaccioso: «Fatti i c… tuoi, non mi insegni tu come fare il mio lavoro».
Autore
-
Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
Visualizza tutti gli articoli