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Soldi dall’Europa, pescatori a bocca asciutta

Protestano i piccoli pescatori del Puntone di Scarlino che hanno partecipato agli incontri del Flag: «Impossibile per noi partecipare ai bandi, soldi solo all’acquacoltura». La presidente Giorgieri: «I fondi però ci sono»
I pescherecci ormeggiati al Puntone di Scarlino

SCARLINO. Un po’ di delusione corre negli animi dei pescatori che fanno capo con le loro imbarcazioni al vecchio approdo del Puntone di Scarlino. Il percorso voluto dall’Unione Europea  destinato alle analisi delle problematiche, ma anche alle potenzialità di un preciso ambito marino con il fine di individuare dove e come destinare gli aiuti comunitari, non ha soddisfatto coloro che avevano certamente riposto su questo molte speranze.

La polemica: «Soldi solo alle aziende di acquacoltura»

Andando per ordine merita ricordare che le categorie coinvolte come la pesca, l’acquacoltura, artigianato, commercio e turismo, avrebbero dovuto presentare progetti per il miglioramento del settore attraverso i bandi disponibili dal 2016; la Regione Toscana infatti, recependo la direttiva europea del FEAMP, aveva destinato 2,8 milioni di euro per finanziare i progetti presentati dai Flag regionali.

Per partecipare a questo percorso le categorie si erano costituite nel Flag, (Fisheries local action group) denominato Golfo degli Etruschi, cioè il gruppo di azione locale nel mondo delle professioni del mare; con loro anche l’Università di Firenze con i dipartimenti di Scienze e Tecnologie, Agraria, Storia e Geografia.

Il 12 maggio scorso il terzo dei quattro seminari previsti si era svolto a Scarlino ed è qui che i pescatori locali hanno sentito l’amaro della delusione.

«Tutti i soldi, o quasi, destinati alle attività del mare sono andati alle società che si occupano di acquacoltura -dicono all’unisono – Ai piccoli pescatori non è andato niente, sebbene si rappresenti una parte della storia di questo territorio e sebbene si parli di tornare alle eccellenze e alle potenzialità di questa importante risorsa». Tra loro c’è anche un giovane che da tre anni è venuto ad aprire la sua attività di pesca turismo e accompagnatore per chi vuole conoscere la costa ed il nostro mare.

Giorgeri: «Una misura destinata ai pescatori»

«Siamo piccoli, questo è il problema. Molti di noi non hanno né la conoscenza, né la possibilità di partecipare a un bando per un progetto che dovremmo autofinanziare – dicono ancora – Una grande società è più facile che abbia una disponibilità economica per pagare un progettista e poi l’esecuzione di quello stesso progetto; perché non va dimenticato che i soldi in ballo te li ridanno dopo che hai eseguito il lavoro, non per fartelo fare. Quindi noi siamo automaticamente tagliati fuori»

Non tutti sono dello stesso avviso. L’assessore Mirjam Giorgieri quale presidente del Flag Golfo degli Etruschi, ha infatti specificato che nella programmazione c’era una misura destinata esclusivamente alla piccola pesca e che nonostante le svariate pubblicazioni, i pescatori non si sono mai fatti avanti.

«Posso dire che ho difeso fino alla fine le risorse della pesca e che continuerò a farlo (risorse che avremmo potuto destinare ad altro, magari riuscendo a spenderle, visto che la mancata spesa condanna il flag ad avere meno risorse per la prossima programmazione) – dice – ma nessuno ha mai risposto ai bandi. Capisco il loro stato d’animo ma le direttive erano e sono specifiche per ogni categoria economica: magari se si fossero uniti avrebbero potuto presentare un progetto anche loro».

Le reti al Puntone

Ma non c’è solo questo aspetto che abbassa i livelli di entusiasmo tra i pescatori del Puntone. Lo stato di abbandono sul molo dove sono attraccate in fila le loro barche è evidente: le reti sono stipate all’aperto, i bidoni della spazzatura ricolmi, le caditoie delle acque piovane otturate da terra e vegetazione. «Ci hanno promesso che da qui a qualche settimana saranno fatti degli interventi per il miglioramento di questa parte di porto – dicono –  lo speriamo davvero, perché questo luogo ha una storia, ma siamo certi che possa avere anche un futuro». 

 

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Il turismo e l'accoglienza sono nel dna familiare, ma scrivere è l'essenza di me stessa. La penna mi ha accompagnato in ogni fase e continua a farlo ovunque ce ne sia la possibilità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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