GROSSETO. «Era sotto gli occhi di tutti i docenti e degli alunni stessi della mia collega. L’accompagnavo spesso alla macchina, perché sapevamo che poi sarebbe apparso lui. Era evidente un comportamento ambiguo di quest’ultimo nei confronti della ragazza». A parlare ai carabinieri è la collega di una giovane insegnante che lo scorso 22 giugno si è presentata in caserma e ha sporto denuncia contro un prof. Un insegnante di sostegno, che lavora nella sua stessa scuola e che ha più del doppio dei suoi anni. Un uomo maturo, che per mesi ha dato il tormento alla giovane.
Messaggi d’amore per San Valentino
La giovane insegnante, una ragazza di 29 anni arrivata in città dal sud per lavorare in un istituto superiore di Grosseto, era diventata amica dell’uomo, collega di 61 anni, che proveniva dalla sua stessa regione. Appena arrivata in città, lui l’aveva aiutata a trovare un’abitazione e ad ambientarsi a scuola. Ma il suo comportamento, nel corso dei mesi, era profondamente cambiato.
Il giorno di San Valentino la giovane aveva ricevuto una scatola di cioccolatini accompagnati da due bigliettini: in uno c’era una lista di canzoni d’amore che la ragazza avrebbe dovuto ascoltare, nel secondo invece, c’era una frase affettuosa. È stato quello il campanello d’allarme suonato nella testa della ragazza che ha deciso di interrompere i rapporti con l’uomo.
Ma lui non si è fermato: ha cominciato a chiederle un chiarimento, ha cominciato a seguirla ovunque, a pedinarla, a telefonarle e mandarle messaggi continuamente.
Telefonate e messaggi ai quali la ragazza non ha mai risposto.
Si fa cambiare l’orario delle lezioni
L’ossessione del 61enne non è finita nemmeno quando la ragazza aveva cominciato ad evitarlo. L’uomo, per cercare di incontrarla più spesso possibile, aveva chiesto ai colleghi alcuni cambi di orario delle lezioni.
Il prof. si faceva trovare spesso nel parcheggio accanto alla vettura della ragazza, la seguiva durante le sue passeggiate. Una volta l’aveva pedinata con l’auto, mentre la ventinovenne stava andando al mare con un’amica. Arrivata a Marina di Grosseto, se l’era ritrovato davanti in spiaggia. E durante una vacanza, quando la giovane insegnante era andata a trovare i suoi familiari, lui l’aveva chiamata per proporle di raggiungerla e fare «un bel pranzo di famiglia».
La ragazza all’inizio, probabilmente aveva sottovalutato l’atteggiamento ossessivo dell’uomo. Ma quando si è resa conto che quelle attenzioni erano morbose e che non avevano niente a che fare con il tipo di rapporto che lei aveva con il prof. ha deciso di rivolgersi al vicepreside, per rappresentargli il suo disagio.
Il prof. dovrà restare lontano dalla collega
I carabinieri, oltre a raccogliere la querela della ragazza, terrorizzata dal fatto di trovarsi il sessantunenne di fronte ogni volta che usciva da casa, ogni volta che doveva andare a scuola o che doveva incontrare le sue amiche, hanno sentito anche alcuni testimoni: la collega e amica della ragazza, che aveva anche detto al professore di lasciarla stare, mentre lui le chiedeva di convincere la ventinovenne a riallacciare un rapporto di amicizia. E lo stesso vicepreside.
Il sostituto procuratore Federico Falco, che ha iscritto il nome dell’insegnante nel registro degli indagati con l’accusa di stalking ha chiesto al giudice Marco Mezzaluna l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento. L’uomo dovrà restare 200 metri lontano dalla ragazza.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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