GROSSETO. Fa il pastore Simone , come suo padre Frediano, e come prima ancora suo nonno Artemio. Proprio suo nonno più di cinquant’anni fa aveva scoperto la Maremma proprio dopo una transumanza che lo avrebbe legato indissolubilmente a questa terra.
Il nuovo delegato dei giovani di Coldiretti Grosseto ha 28 anni e si chiama Simone Parrucci: è tra i più giovani allevatori di ovini non solo della Maremma ma anche della Toscana. Sfida il lupo a testa alta e ha progetti ambiziosi per il suo allevamento e per le sue terre. La sua missione è convincere i suoi coetanei ad impegnarsi e prendere in mano le redini delle aziende di famiglia altrimenti destinate a chiudere o essere cedute.
Parrucci prende in consegna il mandato di Lorenzo Pavone che per cinque anni prima di lui è stato alla guida degli imprenditori under 35. Simone è stato eletto in occasione dell’ultima assemblea dei Giovani Coldiretti impresa all’azienda Cacciagrande a Castiglione della Pescaia. Erano presenti all’assemblea anche la direttrice provinciale Coldiretti, Milena Sanna, e la segretaria del movimento, Chiara Sani.
513 i giovani agricoltori in provincia
In provincia di Grosseto i giovani imprenditori sono 513 e rappresentano appena il 5,6% del totale delle imprese agricole. L’ingresso di Simone nella compagine aziendale è coinciso con il progressivo ingrandimento del gregge: da 200 capi l’azienda oggi ne possiede 600. Le pecore, tutte di razza Sarda incrociata con Lacaune, vengono munte meccanicamente due volte al giorno, alle 5 la mattina e alle 5 la sera.
Il latte viene conferito tutto al Caseificio Grosseto per la produzione di formaggi e derivati. Alla base della sua scelta c’è la grande passione per la campagna e per la zootecnia. L’azienda, circa 55 ettari tra collina e pianura, si trova a Ponte Mossellini a 3 km da Grosseto. Ma nonostante la vicinanza con il centro abitato la presenza dei lupi è una costante minaccia.
«I lupi ormai attaccano anche di giorno – spiega ancora Parrucci – Sono una seria minaccia per la pastorizia. Ma io non intendo lasciarli vincere». L’attività di allevamento corre a fianco a quella olivicola. «Il progetto prevede di realizzare un piccolo frantoio aziendale e di frangere direttamente in azienda le olive delle nostre piante – spiega Parrucci – La mia vita è qui. Nella nostra Maremma».
«Manca il ricambio generazionale in campagna. Questo mi preoccupa molto»
«Voglio incontrare i miei coetanei, parlargli e coinvolgergli nelle nostre iniziative. Manca il ricambio generazionale nelle nostre campagne – dice Parrucci – è un fattore che ci preoccupa molto. Quando i nostri padri e nonni non riusciranno più a mandare avanti le aziende dove siamo cresciuti chi lo farà? Molti sono spaventati dall’impegno che li aspetta preferendo un posto fisso, al riparo, piuttosto che trebbiare o accudire le greggi. Siamo istruiti, molti sono laureati, usiamo i social e siamo connessi con il mondo: sono elementi di modernità di cui la nostra agricoltura ha bisogno per evolversi».
L’agricoltura è profondamente cambiata in questi anni. «La tecnologia ci consente di faticare di meno ed avere più tempo per noi – prosegue Parrucci – Riesco a lavorare e divertirmi. Faccio tutto quello che fanno i ragazzi della mia età».
Rinnovato anche il coordinamento provinciale dei giovani Coldiretti
Durante l’assemblea è stato rinnovato anche il coordinamento provinciale del movimento. Ecco i compnoenti:
Luca Colella e Serena Socci (i vice di Parrucci)
- Francesco Speroni,
- Francesco Sabatini,
- Jacopo Casazza,
- Mattia Lusini,
- Giulio Laurenti,
- Marco Simoni,
- Riccardo Casini,
- Lucia Dori,
- Andrea Failli,
- Gabriele Uleri,
- Giusy Di Maro,
- Filippo Dazzi Francesco Ronchetti,
- Francesco Santori,
- Giacomo Garofani.
Congratulazioni per la nomina di Simone Parrucci arrivano dal delegato confederale, Fabrizio Filippi e dal direttore Milena Sanna che ringraziano il delegato uscente, Lorenzo Pavone per l’impegno ed il lavoro svolto di tutti questi anni alla guida del movimento.
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