GROSSETO. Il gruppo consiliare del Pd attacca sulla sicurezza in città. Con un comunicato a firma del gruppo in consiglio comunale si sottolinea quanto avvenuto ieri, domenica 19 gennaio quando, dopo un furto e un danneggiamento di motorini in via Trento, il presidente del consiglio, Fausto Turbanti, ha diffuso un duro comunicato sulla situazione della sicurezza in città.
Il Pd fa notare che, fra le righe, ma forse nemmeno tanto, Fausto Turbanti se la prende con la “nuova” politica sulla sicurezza. Quella, in sostanza, successiva alla sua delega ad assessore proprio alla sicurezza e alla polizia municipale. Del resto, nel 2021, la polizia municipale fu premiata a Bari come la migliore d’Italia.
Delega poi non confermata dopo le elezioni nonostante le 701 preferenze di Turbanti (secondo solo a Ginanneschi nella lista Vivarelli Colonna Sindaco) e, in qualche modo, compensata con la nomina a presidente del consiglio.
Sempre sulla sicurezza il Pd attacca anche Fabrizio Rossi, per l’annuncio dei 15 nuovi agenti in arrivo in città. Perché sempre Turbanti, nel suo comunicato, fa notare che a fronte di 15 arrivi si sono 25 pensionamenti. Il Pd legge in questi attacchi qualcosa più che piccole falle nella tenuta della maggioranza.
Il Pd: «Turbanti prende di mira Megale e Rossi»
«Il presidente del consiglio comunale, Fausto Turbanti, a cui riconosciamo un atteggiamento generalmente equilibrato, sembra essersi reso conto che, dopo nove anni di amministrazione di centrodestra, continuare a incolpare le precedenti gestioni per l’assoluta mancanza di sicurezza in città non è più credibile. Tuttavia, poiché il problema non solo persiste ma si è aggravato, con interi quartieri caduti nel degrado e nella paura, un responsabile doveva pur essere individuato».
«Con il suo post, che ha squarciato una domenica mattina sonnolenta e uggiosa – e con frasi del tipo: “C’è chi si fa bello annunciando che sono stati assunti 15 agenti di polizia: è solo facile demagogia politica, sappiamo tutti che a fronte di queste assunzioni andranno in pensione ben 25 agenti” – Turbanti ha chiaramente preso di mira l’onorevole Fabrizio Rossi e l’assessore Riccardo Megale, ovvero colui al quale ha dovuto cedere la delega alla sicurezza».
«La situazione era già fuori controllo»
«Va detto, però, che già durante la gestione di Turbanti, la situazione non mostrava segni di miglioramento. Nel 2016, il sindaco Vivarelli Colonna era stato eletto puntando tutto sul tema della sicurezza, affidando la delega a Turbanti, consigliere eletto con la lista civica Maremma Migliore, il cui programma era incentrato proprio sulla lotta al degrado e sulla garanzia di sicurezza per i grossetani. Tuttavia, nell’ottobre 2018, quella stessa lista civica sfiduciò l’assessore Turbanti, chiedendone le dimissioni con parole tutt’altro che lusinghiere: “Fino ad oggi, in questi due anni, ci sono stati solo interventi spot per la sicurezza; noi abbiamo sempre chiesto interventi strutturali”».
«Così, Turbanti, autoproclamatosi “uomo del fare”, intraprese la strada apparentemente più semplice, lanciando una campagna per installare telecamere ovunque. Le telecamere, però, per quanto utili, sono solo un deterrente: da sole non risolvono i fenomeni di criminalità e vandalismo che affliggono la nostra città».
«Amministrazione incapace di rispondere sulla sicurezza»
«Sono passati ormai quasi nove anni e questa amministrazione si è dimostrata incapace, attraverso i vari assessori che si sono succeduti, di rispondere in modo strutturale alle criticità evidenziate, pronta solo a fare proclami vuoti, con un costante tentativo di scaricare le responsabilità politiche sempre e solo sul centro sinistra. Persino dopo due anni di Meloni al Governo e di un assessore parlamentare, la colpa è sempre di quelli che c’erano prima».
«L’ultima uscita social e sui media del presidente del consiglio, Fausto Turbanti, è emblematica di un’amministrazione in difficoltà. Purtroppo per lui però non è un osservatore neutrale: è parte integrante di questa maggioranza e non può limitarsi a lanciare accuse. Ha il dovere di proporre soluzioni concrete e sostenibili per migliorare la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini grossetani. Così come aveva promesso sia nel 2016 che nel 2021 in cambio del loro voto».
«Quindi a Turbanti diciamo che se non è in grado di farlo, o se la giunta non gli consente di agire in tal senso, abbia il coraggio di essere coerente con le ragioni per le quali è sceso in politica e rassegni le dimissioni».
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