GROSSETO. «Correte, mio marito mi ha violentata». Oppure: «Venite, mio marito mi ha accoltellata». Per dieci volte nell’arco di due mesi, i carabinieri di Scansano si sono precipitati a casa di una coppia, allarmati dalla richiesta di aiuto di una donna che aveva composto il 112.
Per dieci volte, sono dovuti rientrare in caserma dopo aver capito che il marito della 50enne non aveva fatto niente. L’avevano trovata completamente ubriaca, a casa sua. Senza lividi addosso, senza ferite da coltellate, senza i segni della violenza.
Interventi che alla fine si sono conclusi con la denuncia della donna, indagata per procurato allarme e calunnia, ma anche oltraggio a pubblico ufficiale. Reato questo, commesso quando i militari sono stati chiamati per farla allontanare da un bar dove, di nuovo ubriaca, stava importunando gli avventori.
Aggredisce i carabinieri e li accusa di averla presa a pugni
Non era stato soltanto il marito della donna il bersaglio delle sue calunnie, quando era in preda all’alcol. Erano stati anche i carabinieri, interventi in un bar per farla smettere di importunare i clienti.
I militari avevano già risposto, nei due mesi precedenti, a una decina di richieste di intervento a casa della coppia. Lei accusava il marito di maltrattamenti, diceva che l’aveva picchiata, accoltellata, violentata.
Ma quando arrivavano i carabinieri, a ogni intervento, non voleva saperne né di andare all’ospedale né di seguirli in caserma per sporgere denuncia. Segni di violenza, poi, non ce n’erano. Tanto che il fascicolo aperto a carico dell’uomo, era stato archiviato.
Nel mese di novembre 2023, la cinquantenne, dopo aver di nuovo bevuto molto, si era presentata in un bar e si era messa a importunare i clienti. I carabinieri erano intervenuti e lei aveva cominciato ad offenderli. «Napoletano di m…a – aveva gridato a un brigadiere – non parli neanche la lingua italiana, con che autorità parli», gli aveva gridato. Poi, si era presentata in un’altra caserma dell’Arma e aveva denunciato i due militari, dicendo che l’avevano fatta uscire dal bar con la forza, spintonandola e tirandole un pugno sul volto che le aveva causato la frattura del setto nasale.
La donna difesa dall’avvocato Roberto Santi Laurini, ha patteggiato, di fronte al giudice Giuseppe Coniglio, una pena a un anno, due mesi e 7 giorni con la sospensione condizionale. Pena sospesa subordinata ai lavori di pubblica utilità per tre mesi.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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