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Si innamora del Giappone, vende il negozio e si trasferisce

Alice, grossetana, ha studiato lingue orientali a Roma, in quelle lezioni si è innamorata del paese del Sol levante. La fotografa: «All’inizio è stato molto difficile, ma amo da sempre la mia vita qua»
Alice Fazzari in Giappone
Alice Fazzari in Giappone

GROSSETO. Vi sarà capitato in questi anni di vedere una ragazza, alta circa un metro e sessanta, con lunghi capelli mori e qualche tatuaggio per le vie del centro di Grosseto. Lei è Alice Fazzari, una fotografa che ha scelto il Giappone come casa.

Una scelta che ha preso per caso e che l’ha condotta a studiare lingue orientali a Roma, dopo in Thailandia e infine a Tokyo, dove oggi lavora come fotografa.

«Tutto è iniziato per caso con un incontro all’università di Firenze: un ragazzo mi consigliò di studiare giapponese e il giorno seguente andai ad una lezione di un’ora per curiosità e mi innamorai della lingua – dice Alice – Da quel momento ho deciso che avrei vissuto in Giappone. Inizialmente è stato molto difficile e ho lavorato molto, oggi faccio un lavoro che mi permette di dedicarmi a mia figlia e di mantenermi».

I primi anni nell’isola sono stati duri, basti pensare a quanto è chiusa la cultura giapponese al resto del mondo.

«Mi è capitato che qualcuno mi guardasse male oppure sputasse ai piedi quando passavo vicino a loro – dice – Oggi fortunatamente non succede più, ma c’è sempre dell’astio verso gli stranieri e lo si percepisce».

La carriera da fotografa

Alice ha deciso che un giorno avrebbe vissuto in Giappone e proprio per questo ha fatto un viaggio di 10 giorni nell’isola.

«Appena atterrata ho detto alla mia migliore amica che avrei vissuto qui – dice – È stato amore a prima vista. Una volta rientrata in Italia ho iniziato a pensare solo come fare per trasferirmi. Una persona di Grosseto che viveva lì mi ha messo in contatto con un’ambasciatrice che cercava una stagista e una tata, ho venduto il negozio che avevo in centro e mi sono trasferita in Giappone».

I primi periodi non sono stati semplici per la donna, anzi li definisce difficilissimi: lavorava e studiava a ritmi impressionanti.

«Quando facevo la babysitter venivo presa in giro perché il mio inglese era molto scadente e avevo un accento italiano marcato – dice Alice – Quindi ho deciso di vivere per un periodo in Thailandia per studiare bene l’inglese e lì ho fatto anche preso una certificazioni per insegnare la lingua. Poi sono tornata nel paese del Sol Levante e ho trovato lavoro come bartender e un corso di giapponese: lavoravo fino alle 4 o 5 del mattino e dovevo studiare molto per gli esami».

Alice si è sempre mantenuta da sola in Giappone e oggi è una fotografa che lavora nel mondo della moda. La fotografia è sempre stata una delle sue più grandi passioni e ha studiato all’accademia di John Kaverdash di Milano.

«Il corso era a 360°, abbiamo studiato tutto quello che riguarda le foto, dal rullino allo sviluppo – dice Alice – E da lì è iniziata la mia carriera con un mio hobby, che oggi è la mia professione».

I brand e il libro di Alice

In Giappone Alice è una fotografa di successo e la carriera le ha portato un po’ di seguito sui social.

«Amo la mia vita in Giappone e fortunatamente il mio lavoro mi permette di mantenermi bene e di avere il giusto equilibrio fra lavoro e vita privata, per potermi dedicare a mia figlia Asia. Per me è fondamentale essendo qui da sola – dice Alice – Durante la settimana della moda, invece, è tutto molto diverso: lavoro dalla mattina alla sera».

Alice lavora per marchi asiatici come Jotairo Saito, Kamiya, Yueqi qi e Support Surface, delle aziende che producono abbigliamento di alta moda giapponese e non solo.

Sulla sua vita la fotografa ha scritto anche un libro, che si chiama “In Giappone con Alice“.

«Nel romanzo ho scritto di come sono arrivata in Giappone e di come mai sono rimasta – dice la fotografa – Adoro molto la mia vita qua, mi sento al sicuro e a casa: non ho paura di camminare la notte per strada solo con mia figlia, perché sono in una delle città più sicure al mondo. Poi certo anche qua ci sono persone che possono infastidire, ma succede molto di rado».

La vita in Giappone

Vivere in una cultura totalmente diversa è molto difficile: in Giappone tutto è preciso e ordinato e ci sono molte leggi da rispettare.

«Amo il Giappone i giapponesi, anche se qui non è tutto perfetto – dice Alice – È una nazione che si è aperta al mondo da poco. Venti anni fa, quando non c’era ancora tutto questo turismo, molti cambiavano posto in metro quando qualche occidentale si sedeva vicino a loro. Oggi, fortunatamente, capita di rado».

Inoltre il rapporto dei giapponesi con i tatuaggi è molto semplice da spiegare: se li hai sei della Yakuza e nessuno vuole essere associato a quell’organizzazione.

«Spesso si trovano posti in cui i tatuati non possono entrare, proprio perché vedono loro come associati alla criminalità organizzata – dice Alice – Quando nel weekend esco da Tokyo e vado a purificarmi e rigenerarmi, una sorta di usanza giapponese, prendo una stanza con “l’onsen” privato e non vado in quello pubblico. Gli “onsen” sono delle terme in cui si deve entrare totalmente nudi e dove non si possono mostrare i tatuaggi».

Le leggi sono alla base della cultura giapponese e ce n’è una per qualsiasi cosa.

«Io amo la vita ordinata, organizzata e mi piacciano le regole, ma qui tutte le leggi devono essere rispettate – dice Alice – Questo ha portato ad una città pulita, sicura e funzionante, ma dall’altro lato irrigidisce sempre di più le persone. È un paese dove non si può sgarrare, perché il rispetto è alla base della cultura e a questo mi sono abituata e oggi lo apprezzo».

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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