GROSSETO. L’ha avvicinata una donna, spacciandosi per un’amica di famiglia. A lungo, le ha parlato del figlio dell’anziana, chiamandolo per nome. Aggiungendo dettagli sulla vita dell’uomo che hanno fatto cadere la donna nel più vile dei tranelli: quello messo in atto da una coppia di truffatori, che sono riusciti a conquistare la fiducia dell’anziana fino a farsi invitare a casa per un caffè.
«Una volta a casa, quell’uomo che mi aveva detto di essere un carabiniere, ha ricevuto una telefonata: gli veniva segnalata la presenza di ladri nella via dove abito. E lui mi ha quindi suggerito di prendere tutti i miei averi e chiuderli in un cassetto». Quell’uomo, però, non era un militare dell’Arma e quell’escamotage gli era servito soltanto per avere oro, gioielli e soldi, a portata di mano. Mentre la donna salutava l’anziana, l’uomo ha aperto il cassetto e ha fatto man bassa di tutto quello che c’era.
L’anziana se n’è accorta qualche giorno dopo, quando ha presentato la denuncia ai carabinieri.
Truffe agli anziani, numeri in aumento
Il fenomeno delle truffe agli anziani è in forte crescita e anche su Grosseto si osserva lo stesso trend, con un aumento di truffe e frodi informatiche, che si è registrato soprattutto dopo la pandemia.
Lo hanno confermato i risultati dell’indagine condotta nell’ambito di “Over to over – Rafforzare la rete di auto-aiuto per attenuare l’isolamento e la fragilità e per prevenire le truffe agli anziani”, il progetto promosso dal Ministero dell’Interno, e realizzato grazie all’integrazione del lavoro di Prefettura, Comune di Grosseto, Coeso Società della Salute, con la collaborazione delle forze dell’ordine, dell’azienda Usl Toscana sud est e della società Simurg Ricerche. «Un progetto – sottolinea Tania Barbi, direttrice dei Coeso – che ha dato ottimi risultati, soprattutto sul fronte della prevenzione».
Durante la pandemia, le truffe in Italia sono cresciute dell’80%, in controtendenza rispetto alle altre tipologie di crimini, e gli anziani truffati sono circa 15-20% del totale. Dati che potrebbero, però, non rappresentare la situazione reale, poiché molte delle vittime non sporgono denuncia.
Anche su Grosseto si osserva questa tendenza, con una crescita delle truffe informatiche, tra il 2019 e il 2022 del 93% a livello comunale e del 94% a livello provinciale. Sono 589 le truffe e le frodi informatiche denunciate nel territorio comunale di Grosseto nel 2022 e, di queste, il 17% ha interessato persone con più di 65 anni di età.
Un fenomeno che non riguarda però soltanto gli anziani. «Il progetto ci sta regalando grandi soddisfazioni – aggiunge l’assessore alle Politiche sociali del Comune Sara Minozzi – ma non sono soltanto gli anziani ad essere presi di mira. Basti pensare che molte truffe viaggiano online e anche le persone più giovani sono nel mirino dei malviventi».
L’importanza della prevenzione
Delle truffe, più se ne parla, meglio è. Perché questo serve a mettere in guardia quante più persone possibili. «La prevenzione funziona – aggiunge il vice comandante provinciale dei carabinieri Matteo Orefice – È vero che quando interveniamo noi ilo reato purtroppo è andato a segno. Ma è anche vero che grazie ad esperienze come “Over to Over” sono aumentate le truffe sventate, e questo è un grande risultato».
Anche l’osservatorio privilegiato dei carabinieri ha rilevato come vittime di truffe non siano solo gli anziani. «Molte truffe – dice il tenente colonnello – avvengono online. È chiaro che utilizzando così tanta tecnologia, ogni giorno, si rischia di cadere nelle trappole dei malviventi».
I carabinieri, durante l’anno, organizzano numerosi incontri con gli anziani per metterli in guardia da tutti i metodi utilizzati dai truffatori. E l’importanza della prevenzione, è stata sottolineata anche da Armando Buccini, dirigente della squadra mobile della questura che proprio pochi giorni fa ha arrestato un truffatore che era entrato in un palazzo e aveva derubato un’anziana.
«Quando qualcuno paventa qualcosa di brutto – spiega il dirigente della questura – bisogna drizzare le antenne. Anche perché le truffe alla Totò, come la vendita della Fontana di Trevi, non funzionano più. Ora si agisce a distanza, si carpisce prima la fiducia della vittima, per poi avvicinarsi. Bisogna lavorare sulle reti sociali, perché le vittime sono soprattutto le persone in là con gli anni che vivono sole. Anche il vicino di casa può fare qualcosa».
“Over to over”: truffe in crescita
I dati della ricerca realizzata dalla società Smirug ricerche sono stati raccolti attraverso un’indagine telefonica, realizzata tra agosto e settembre su oltre 500 persone e un questionario: più della metà degli anziani intervistati afferma di aver subito negli ultimi anni uno o più tentativi di truffa. Si stima, quindi, che il numero di vittime residenti sul territorio, tra gli over 65, sia di 12mila persone.
Dall’indagine condotta emerge che la maggior parte dei reati subiti dalle persone anziane intervistate sono furti nell’abitazione. Quasi un anziano su quattro (il 24%) ha vissuto l’esperienza traumatica di estranei nella propria casa e il 10% dichiara di aver subito furti fuori casa.
Al secondo posto nella tipologia di truffe subite, c’è l’attivazione di servizi non richiesti per via telefonica, che ha riguardato il 17% degli intervistati. Il 10% del campione segnala anche altre tipologie di pratiche commerciali aggressive: non sempre si tratta di reati, ma il confine con le vere e proprie truffe è molto sfumato.
Nel campo delle truffe, la tipologia più frequente è quella dei falsi incaricati di aziende dei servizi, che cercano di entrare nelle abitazioni per compiere furti o raggiri: hanno interessato il 7,4% degli anziani.
Crescono le truffe online e quelle sentimentali
Rispetto alla rilevazione del 2021, si osserva un forte calo delle visite di falsi incaricati, dato che passa dal 15% al 7%, mentre crescono le truffe online che, insieme a quelle sentimentali, hanno toccato circa il 9% degli intervistati, con una crescita di 3 punti percentuali.
Non tutti i tentativi di truffa vanno in porto: complessivamente, hanno provocato danni alla vittima poco meno del 50% degli episodi segnalati, con un picco dell’86% per quello che riguarda i furti e un minimo dell’11% per la visita di falsi incaricati.
Inoltre, per questa tipologia di reato, si registra un calo importante dei “colpi” andati a segno, che passano dal 20% del 2021 all’11% del 2023. Un risultato che potrebbe essere da imputare anche alle numerose campagne di informazione e sensibilizzazione portate avanti dalle forze dell’ordine e dagli enti pubblici.
Non tutte le truffe e i reati subiti vengono denunciati dalle vittime, ma rispetto all’indagine del 2021 si registra un miglioramento anche per quanto riguarda la propensione a denunciare, che cresce di 6 punti percentuali per le truffe tentate e di 10 punti per quelle riuscite. È interessante notare che la propensione più alta alla denuncia si registra per le visite in casa di falsi funzionari, ulteriore sintomo dell’impatto positivo delle campagne informative.
La vergogna per la truffa subita
Ma la truffa o il raggiro subito, anche se non riuscito, può provocare pesanti conseguenze per la vittima che tende a colpevolizzarsi e a modificare i rapporti con le altre persone, aumentando così l’isolamento, nocivo per la salute e per l’autonomia della persona anziana.
Nell’indagine condotta quest’anno, infatti, si evidenza come il 26% ritiene che l’esperienza vissuta abbia modificato i rapporti con gli altri, generando diffidenza e sospetto (65%), paura e senso di insicurezza (27%) e in alcuni casi ostilità (8%).
Nel 23% dei casi, la persona anziana ha ripercussioni sulla salute fisica e mentale: il 15% di chi ha subito almeno un tentativo di truffa dichiara di aver provato ansia e depressione, l’11% senso di colpa e disistima verso se stesso, il 5% confusione e difficoltà a prendere sonno.
Ed è proprio il senso di insicurezza che ha spinto il 47% delle vittime ad adottare comportamenti per la messa in sicurezza dell’abitazione e dei valori, installando allarmi e sistemi di sorveglianza.
Interessante notare come, attraverso l’indagine, si sia valutato anche il grado di conoscenza del progetto “Over to over”: più di un anziano su quattro (il 26%) dichiara di aver sentito parlare del progetto e il 6,4% dichiara di conoscerlo molto bene.
Per avere informazioni sul progetto è possibile visitare il sito www.coesoareagr.it, mentre per avere assistenza è possibile rivolgersi allo sportello di ascolto, attivo al Punto Insieme di via Don Minzoni a Grosseto, che può essere contattato, dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 13.30, chiamando il numero 0564 483 730.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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