GROSSETO. Ha scelto di chiudere gli occhi dopo aver dato l’ultimo sguardo alle giostre, alle luci, ai suoni del Luna Park, a quel mondo che ha costruito e amato per mezzo secolo. Giancarlo Baudo, 71 anni, si è spento in questa atmosfera magica e luminosa, dove la realtà fa posto alla fantasia, dove il divertimento prevale sulla quotidianità cancellandone l’inutilità.
Morire tra le giostre
Baudo, nativo di Piombino, capo storico del Luna Park, era ricoverato a Roma. Quando ha avvertito che il duello con la morte era arrivato alla fine, non ha avuto dubbi. Voleva andarsene tra i divertimenti, i caroselli di sempre, la baraonda serale, i bambini affascinati e increduli, salire l’ultima volta nel bruco mela di cui era titolare.
Lo ha fatto sorridendo e sapendo che quella falce avrebbe sogghignato, sconfitta.
Un tappeto rosso per Baudo
Il Luna Park si è fermato, gli uomini e le donne di quell’universo errante lo ha onorato con una camera ardente speciale, sotto un gazebo in piazza Barsanti arredato con un tappeto rosso e la sua enorme immagine. Baudo lascia due figlie e un maschio, la moglie è scomparsa circa un anno fa, saranno loro a portare avanti la magia dando nuovo vigore ai sorrisi di mille bambini.
I funerali sono programmati per domani (22 ottobre) alle 15,30 alla chiesa del Cottolengo, di fronte al Luna Park.
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