GROSSETO. Tredici anni fa, nella notte fra il 13 e 14 gennaio del 2012, l’Isola del Giglio e poi tutta la Maremma vissero ore da incubo. La nave da crociera Costa Concordia, dopo aver speronato lo scoglio delle Scole alle 21,45’07” di quel venerdì 13, aprendo uno squarcio sulla fiancata, per quello che doveva essere un “inchino” proprio all’isola, finiva la sua navigazione davanti all’ingresso del porto gigliese.
La nave aveva rischiato di affondare del tutto, poco distante da dove si fermò la profondità è di circa 70 metri, ma si appoggiò nella secca adagiandosi di lato. Purtroppo però, proprio quando la nave si abbattè sul fianco, morirono 32 persone. Sul posto nelle ore successive arrivarono i soccorsi, compresi i vigili del fuoco.
Uomini che non ebbero la minima paura di salire a bordo, a dispetto del comandante Francesco Schettino che alla prima occasione abbandonò la nave. I primi ad arrivare furono 8 vigili del fuoco maremmani: Sergio Bronchini, purtroppo se ne è andato troppo presto per un male incurabile, e i suoi compagni Roberto Trapassi, Sandro Scoccia, Giuseppe Bartalotta, Stefano Bartolomei, Alberto Falciani e Andrea Bardi.
Per ore aiutarono i passeggeri a scendere con sicurezza dalla Costa Concordia, salvando e rassicurando quelle persone infreddolite e impaurite.
Un imponente opera di salvataggio, in testa i vigili del fuoco
Imponente l’azione di soccorso dei vigili del fuoco in questo scenario unico nel suo genere, sia nell’immediatezza dell’evento che nelle fasi successive: fin dalle prime ore 80 vigili del fuoco erano al lavoro con l’arrivo di unità navali dai comandi provinciali di Grosseto e Roma, insieme ai nuclei sommozzatori di Grosseto, Firenze e Livorno. Centinaia di persone, bloccate all’interno dell’imbarcazione, furono soccorse e trasportate sull’isola del Giglio.
Le operazioni, coordinate presso il posto di Comando avanzato costituito appositamente sull’isola e grazie al supporto del centro logistico istituito al distaccamento di Orbetello, consentirono lo straordinario salvataggio di una coppia di turisti coreani e del commissario di bordo, rimasti intrappolati nella parte parzialmente sommersa della nave per 24 ore.
Un’operazione lunga e complessa, portata a termine con grande impegno, professionale ed emotivo il 13 marzo, due mesi dopo la tragica sera.
Un dispositivo di soccorso, che vide l’impiego medio giornaliero di 150 unità operative e 66 mezzi tra imbarcazioni, elicotteri e veicoli terrestri, operò con turnazioni continuative di 24 ore: per giorni 206 sommozzatori effettuarono 150 ore di immersioni, esperti in tecniche speleo alpino fluviali svolsero 133 missioni all’interno del relitto per un totale di 4.679 ore di lavoro, mentre gli elisoccorritori si occuparono del trasbordo delle squadre e della strumentazione necessaria alle operazioni.
Un naufragio che fece immediatamente il giro del Mondo visto le 1000 cabine della nave e 4200 persone a bordo, e che di fatto proseguì per anni, fino al raddrizzamento della nave per essere poi demolita nel porto di Prà a Genova.
L’impatto mediatico, è stato poi valutato, è stato secondo solo all’11 settembre e alle torri gemelle di New York.
Alcune immagini di quella notte, al Giglio
Ora la storia diventerà una serie Tv
Negli ultimi giorni è stata diffusa la notizia che il naufragio, e la storia dei vigili del fuoco maremmani, diventerà una serie tv, prodotta dalla società italiana Lux Vide: sei episodi che racconteranno le gesta di un vigile del fuoco e di un passeggero tra passato e presente, e a quanto si dice è previsto un alto budget per ripercorrere l’eroica missione di salvataggio, circa 40 milioni di euro.

I vigili del fuoco però non sono stati interpellati
La vera pecca però, è che proprio i veri protagonisti, appunto i vigili del fuoco di Grosseto non sono stati mai contattati. Anzi, hanno saputo quello che stava accadendo a giochi fatti. E a quanto pare non l’avrebbero presa bene.
Negli anni in molti si sono occupati della Costa Concordia, producendo una notevole bibliografia, in alcuni casi davvero accurata e precisa.
La Lux Vide è di proprietà di Fremantle, gestita dal produttore italiano Luca Bernabei, e c’è già il nome della serie “Floating Lives”, per sei episodi: e in ogni puntata sarà raccontata la storia di un vigile del fuoco e uno dei passeggeri che hanno salvato, spostandosi tra passato e presente, mettendo a confronto le vite del soccorritore e dell’ospite prima della tragedia.
Guarda il video – Produzione MaremmaOggi – 10 anni dopo
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Giornalista di MaremmaOggi. Ho iniziato a scrivere a 17 anni in un quotidiano. E da allora non mi sono mai fermato, collaborando con molte testate: sport, cronaca, politica, l’importante è esagerare! Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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