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«Seguita da un uomo in moto, ho avuto paura»

Rientra a casa tardi dopo il turno di lavoro, il racconto di una ventenne: «È già successo altre volte, una donna deve essere libera di girare da sola la sera». Ora cerca un nuovo appartamento
Un uomo che segue una donna

GROSSETO. Immaginatevi di tornare a casa dopo una lunga giornata di lavoro, girare il quartiere per trovare parcheggio, finalmente trovarlo e scendere dall’auto. Ma lì c’è qualcuno che vi fissa insistentemente, fuori è buio, non passa nessuno e avete il cellulare scarico. Chi vi sta fissando per qualche motivo sconosciuto decide di camminare dietro di voi. Oppure immaginate qualcuno che vi segue con il suo mezzo, che vi fissa e che parcheggia poco lontano da voi e che non scende dalla sua vettura dopo aver parcheggiato.

Questo è quello che è successo a  una ragazza che vuole rimanere anonima e che lavora nella ristorazione. Lavora di sera, rientra a casa tardi. «Dopo che ho parcheggiato in via Tripoli un uomo si è avvicinato e ha finto di prendere qualcosa al distributore automatico. O almeno lo immagino, visto che non ha inserito né monete né contanti nella macchinetta – dice – Mi è sembrato strano e ho deciso di spostare l’auto in un posto più illuminato e dove c’erano più persone».

La ragazza vive in quella via da circa un anno e dopo l’ennesimo spiacevole incontro ha deciso di cambiare casa. «Pago l’affitto regolarmente, mi piace molto la casa, ma ho paura di tornare la sera per chi posso incontrare e questo mi dispiace», dice la giovane.

Non si può sapere se l’uomo avesse brutte intenzioni, ma lei si è sentita seguita e non sapeva come uscire da quella situazione.

«Si è fermato fra due auto a luci spente e non è sceso dalla moto»

La ragazza si è sentita seguita e spaventata mentre cercava un parcheggio nella via. Stava rientrando a casa dopo il lavoro verso l’una e mezza del mattino e un uomo l’avrebbe seguita con la sua moto. «Ho visto che avevo dietro una moto, lì per lì ho pensato che cercasse anche lui un posto, ma mi è venuto dietro per un po’ e mi è sembrato strano. Quando ho parcheggiato ho visto che si era fermato vicino a dei cassonetti e che non è sceso dalla sella – dice – Io non sono scesa dall’auto, aspettando che se ne andasse, ma non è andata così».

«Lui ha fatto qualche metro contro mano per parcheggiarsi fra due auto a fari spenti e senza scendere dalla sella, nel frattempo ho visto che passavano due ragazzi e sono andata loro incontro per chiedere di accompagnarmi vicino al portone. Mi hanno aiutata – dice – In quel momento avevo il telefono scarico e spento. Non sapevo come fare, menomale che ho visto loro per strada».

La giovane ha avuto molta paura, anche perché non aveva la possibilità di chiamare qualcuno, un amico o le forze dell’ordine, per chiedere aiuto. Non è possibile sapere quali fossero le intenzioni dell’uomo e se volesse farle qualcosa di male, ma di certo c’è che il comportamento dell’uomo era molto strano. Strano è percorrere una strada a senso unico contro mano.

Il reato di molestia

Ma non è la prima volta che la ragazza si è sentita in pericolo. «Un’altra volta dopo aver parcheggiato l’auto un uomo ha attraversato la strada mi ha fissata per qualche minuto e appena sono scesa ha iniziato a camminarmi dietro, avevo trovato posto vicino al mio portone e ho corso fino all’ingresso, sono entrata e ho chiuso subito la porta – dice – Lì mi sono spaventata molto, la cosa che mi fa paura è la possibilità che mi facciano del male. Io non so se erano malintenzionati o meno, ma sono spaventata e non mi sento libera di tornare a casa la sera».

In molti non capiscono la paura che le donne vivono tutti i giorni e prendono sotto gamba queste situazioni. 

«Mi sono spaventata molto in quei momenti e con chi ne ho parlato mi hanno detto che ero io che me lo immaginavo o che magari era un caso e che magari l’uomo con la moto aspettava qualcuno – dice – E potrebbe anche essere così, ma io ho visto tutti e tre fissarmi e poi avvicinarsi alla mia macchina in qualche modo. Ho deciso di non sporgere denuncia». 

In Italia denunciare per questo tipo di molestie è difficile, proprio perché seguire una persona una volta volta non è reato, a meno che questo non crei uno stato di ansia e paura nella persona, perché in questo caso si tratta di molestia. La Corte di Cassazione è intervenuta dicendo che un singolo episodio di pedinamento può diventare reato di molestia quando l’azione è pressante, ripetitiva, e intimorisce la persona interessata.

Autore

  • Collaboratrice di MaremmaOggi. Amo le bollicine, rigorosamente in metodo classico; il gin e credo che ogni verità meriti di essere raccontata. Non bevo prosecco e non mi piacciono né i prepotenti né le ingiustizie. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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