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Se lo sport non educa. Eliminate a 14 anni senza giocare

Invicta volley Under 14: due ragazzine con il Covid, due malate. L’allenatrice chiede di spostare la partita, l’altro dice no: «Solo una strategia»
La squadra Under 14 femminile dell'Invicta Volley
La squadra Under 14 femminile dell’Invicta Volley

GROSSETO. La storia è assurda. E va oltre i principi dello sport in generale, figuriamoci se si tratta di settore giovanile. Dove i piccoli atleti giocano prima di tutto per giocare, anche se poi la competizione c’è anche a questi livelli, com’è giusto che sia.

Ma il risultato viene dopo, prima ci sono lo spirito di squadra, il divertimento, l’educazione, la crescita. Il rispetto degli avversari.

Il caso lo ha denunciato Francesco Masala, direttore sportivo dell’Invicta Volley

Succede che la squadra femminile Under 14, che partecipa al campionato del Basso Tirreno, che comprende le province di Grosseto, Siena e Livorno, deve affrontare i sedicesimi di finale contro un’avversaria dello stesso girone.

Va detto, non ci sono grandi ambizioni, la strada per arrivare alla finale è ancora lunga, si tratta soprattutto di un’occasione per far divertire le allieve. Che, peraltro, aspettano la partita con trepidazione.

Due ragazze con il Covid, due malate. Si chiede lo spostamento. Invano

Ma il Covid ci mette lo zampino. Due ragazze sono positive. Altre due sono a casa con la febbre. L’allenatrice dell’Invicta chiama l’altro allenatore, gli chiede di spostare la partita. Qualche giorno, non mesi.  I due, peraltro, si conoscono da tempo.

Ma l’allenatore avversario non ci sta. Prima dice che sarà difficile trovare una sera utile. Poi, forse annusando la possibilità di vincere 3-0, rifiuta: «La tua è una strategia, io la partita non la sposto».

«Inutili – racconta il ds Invicta Francesco Masala – sono i tentativi dell’allenatrice nello spiegargli delle difficoltà insormontabili in cui si trova, ma soprattutto dei rischi che comunque può comportare nel far giocare delle atlete febbricitanti, contro ogni protocollo, non sapendo chi e quando potrà essere positivo».

«Niente, lui è irremovibile, è troppo sicuro che ci sia sotto una manfrina, e ne convince anche la dirigenza che la partita non va spostata, che sicuramente la squadra si presenterà, magari con qualche assenza, ma si presenterà».

«Si susseguono telefonate, mail, discussioni, all’ultimo tuffo ci prova pure la commissione gare del Comitato a mediare la situazione,  consapevole che di questi periodi la disponibilità dovrebbe essere massima, ma niente, è irremovibile, è troppo sicuro che la sua “dirimpettaia ex amica” sia scorretta e calcolatrice, e la sua esperienza nel settore ed il suo istinto, gli dicono che sta facendo la cosa giusta».

Risultato, si arriva al giorno della partita e in campo va una sola squadra. Il regolamento parla chiaro, vittoria 3-0 a tavolino. E ottavi di finale conquistati, magari non proprio brillantemente.

Nell’Invicta resta la rassegnazione, qualche ragazza si mette a piangere: «Mi chiamano le mamme, le ragazze piangono. E io non so cosa dire loro».

Amara è la riflessione di Masala: «Ma come è possibile che succedano queste cose nel 2022, in un periodo in cui bambine di 14 anni stanno subendo pandemie e guerre a nastro e ci siano ancora allenatori che mettono davanti il proprio ego all’interesse di tutti? Ma possibile che dopo due/ tre giorni di telefonate non abbia capito che la cosa era seria e non si sia messo nemmeno per un minuto nei panni delle bambine dell’altra squadra

«Ma poi per cosa, per un campionatino in cui neanche la sua squadra avrà ambizioni di vittoria ed avrà forse l’onore di fare un turno in più?  Parliamo sempre di valori, esempi da seguire, modelli di comportamento,  ma mi dite che  insegnamento ha dato alle sue atlete preferendo vincere senza giocare? Ma cosa gli costava spostare una gara di tre quattro giorni, in qualsiasi giorno della settimana,  dando la possibilità agli avversari di scendere in campo e divertirsi?»

E pensare che anche il Comitato Fipav ci aveva provato a mediare. E alla fine, regolamento alla mano, ha dovuto anche fare la multa all’Invicta.

Autore

  • Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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