GROSSETO. «Non ci sono alternative ai moduli prefabbricati in sostituzione delle aule. Ogni altra idea è impercorribile». La dirigente dell’Istituto comprensivo Grosseto 6, Verena Tassinari, non ha dubbi sulla gestione dei lavori del plesso di via Monte Bianco, che ospita la scuola elementare “Enrico Toti”.
«Peraltro – aggiunge – così ci era stato detto all’inizio di questo percorso. Con tanto di sopralluogo in via De’ Barberi, con il tecnico del Comune per visionare quelli montati ad uso di altre scuole, a ottobre 2022». Una soluzione, dunque, accettabile e in grado di dare una risposta anche nel lungo periodo, poiché dalla demolizione alla costruzione del nuovo edificio, passeranno minimo tre anni. I tempi previsti dal bando del Pnrr da cui dovranno arrivare gli 8.500.000 euro per la realizzazione del progetto.
«Invece questa soluzione è saltata. E quello che è successo, tra rassicurazioni e smentite, ha prodotto un danno irreparabile – riprende Tassinari – con le iscrizioni alla classe prima ferme a 34. Anzi erano 36, ma due sono state ritirate. Potremo fare solo due sezioni, a fronte delle tre di quinta classe che usciranno a giugno. Ci saranno due insegnanti perdenti posto, questo è già assodato, e molto probabilmente anche un amministrativo».
Niente moduli prefabbricati, si dividono le classi
Insomma un disastro che ha del kafkiano, come si evince a leggere a ritroso il percorso che ha accompagnato la storia della scuola di via Monte Bianco, dall’annuncio dei lavori a oggi.
A novembre 2022, infatti, arriva la sorpresa. I moduli prefabbricati, che avrebbero dovuto essere montati in via Canada, davanti alla multisala The Space, sono troppo onerosi per le casse del Comune. Soluzione? Lo smembramento delle classi i due o più gruppi e la “distribuzione” degli alunni in altre scuole. Un’alternativa che fin dall’inizio ha lasciato decisamente perplessa la dirigente, che tuttavia ha fatto una proiezione con le diverse possibilità.
Non si dividono le classi. Avanti con la sede alternativa
Intanto, mentre si avvicinano gli open day, che la scuola organizza per presentarsi alle famiglie che devono iscrivere i figli, decade anche l’ipotesi di smembramento. E avanti con un bando per individuare un immobile in città adatto ad ospitare la scuola. «Lo smembramento è stato proposto a novembre – dice Tassinari – poi, a dicembre, è uscito il bando per l’edificio alternativo e a gennaio siamo tornati ai moduli. Almeno così mi è stato detto al telefono in vista del secondo open day in cui avrei dovuto dare risposte certe alle famiglie».
Niente sede alternativa, i lavori senza spostare i bambini
E quando ormai la dirigente scolastica, rassicurata dal Comune, informa le famiglie che la soluzione sarà quasi certamente quella dei moduli prefabbricati, arriva il coup de théâtre. Il 9 febbraio, dopo un incontro con la stessa Tassinari e l’assessore ai lavori pubblici, Riccardo Ginanneschi, il sindaco Vivarelli Colonna annuncia, in diretta facebook, che i lavori verranno fatti senza spostare i bambini.
Una soluzione che si trasforma in un boomerang per l’amministrazione. Le famiglie cominciano a preoccuparsi, le voci si rincorrono fino alla seduta congiunta e aperta della III e IV commissione consiliare, che si trasforma in uno scontro politico. Al termine del quale continuano a non arrivare risposte, se non una tiepida e improbabile rassicurazione dai banchi della maggioranza: nel caso di problemi per la sicurezza di bambini e personale della scuola, si sequestra il cantiere.
Tassinari: «Il problema è anche per gli anni successivi»
«A fronte del danno per l’anno scolastico 2023-24, c’è da vedere cosa succederà per i prossimi, vista la durata dei lavori. Chi è che vorrebbe iscrivere i figli senza sapere come va a finire questa storia e con l’ipotesi di farli stare accanto a un cantiere? Per noi è un disastro che abbiamo cercato di mitigare con soluzioni alternative in accordo con il provveditorato. Ma nessuna è tecnicamente percorribile. Addirittura – riprende – ci sono stati richiesti i nulla osta per spostare in altre scuole anche alcuni ragazzi delle classi intermedie. La notizia del cantiere è stata deleteria», aggiunge.
«Senza contare altri aspetti ugualmente importanti come la perdita della continuità didattica e i legami umani che sono creati tra bambini e maestre dopo i duri anni della pandemia», conclude Tassinari.
Intanto nei prossimi giorni sono previsti altri incontri. Per tutti gli attori di questa storia, la nuova scuola resta un obiettivo, per raggiungere il quale occorre trovare una quadra.
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Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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