Scuoiò un lupo e lo appese a un cartello. Condannato a 7 mesi | MaremmaOggi Skip to content

Scuoiò un lupo e lo appese a un cartello. Condannato a 7 mesi

L’allevatore Salvatore Fais è stato giudicato colpevole dell’uccisione del lupo avvenuta nel 2017. Dovrà pagare anche 8mila euro di risarcimento alle associazioni ambientaliste
Il lupo scuoiato appeso al cartello fra Suvereto e Monterotondo Marittimo

MONTEROTONDO MARITTIMO. Era nell’aula del tribunale di Grosseto Salvatore Fais. In piedi attendeva la sentenza del giudice Sergio Compagnucci, che lo ha giudicato colpevole per il reato di furto e uccisione del lupo scuoiato e appeso al cartello al bivio fra Suvereto e Monterotondo Marittimo

Le indagini per capire chi fosse il colpevole sono partite poco dopo e nel mirino degli inquirenti è entrato Salvatore Fais, 35enne di Riotorto e titolare di un’azienda agricola.

Nel corso degli anni i carabinieri e i Nas, nucleo antisofisticazioni e sanità, hanno trovato due prove che hanno incastrato il Fais: la sua presenza nel luogo del ritrovamento confermata dalle cellule telefoniche e un’impronta digitale trovata sul cartello di cartone appeso vicino al lupo e in cui dove c’era scritto: «No agli abbattimenti. Sì alla prevenzione».

Il processo e la condanna

Durante il processo sono stati sentiti molti testimoni, tra cui i carabinieri del Nas di Roma, che hanno trovato la traccia biologica del Fais sul cartello. L’avvocato Carlo Valle, che ha difeso l’allevatore, nel 2024 aveva chiesto anche il proscioglimento per ne bis in idem”, il principio giuridico che impedisce di procedere con due procedimenti diversi per lo stesso reato nei confronti di un imputato. Questo perché Fais ha pagato una multa per la violazione di una legge regionale per l’uccisione dell’animale.

Una richiesta rigettata dal giudice Andrea Stramenga, perché Fais aveva pagato una multa da 700 euro nel 2024, mentre il codice penale per il reato di uccisione di un animale fatta per crudeltà e senza necessità, prevede una sanzione fino a 6mila euro.

Il giudice Sergio Compagnucci ha condannato il Fais a 7 mesi di reclusione e al pagamento per un totale 8mila euro di danni alle associazioni che si sono costituite parte civile, oltre al pagamento delle spese processuali. La multa invece è di 200 euro. Una sentenza che è arrivata  prima che intervenisse la prescrizione  dei reati. 

Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche al 35enne e ha emesso la sospensione condizionale della pena. Una sentenza, che secondo Roberto Burzi avvocato di una delle associazioni che si sono costituite parte civile, è molto equilibrata.

L’avvocato Carlo Valle potrebbe scegliere la strada dell’appello

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