FOLLONICA. Sono molte le costruzioni fatte senza permesso e scoperte nelle campagne vicine alla città. Polizia municipale e carabinieri forestali durante i sopralluoghi nella stagione estiva, si sono inoltrati in terreni privati.

90 giorni per demolire tutto

All’interno di una singola proprietà nella campagna di Campo Cangino sono stati scoperti alcune costruzioni in legno, dei box in lamiera e dei container. Sempre all’interno dello stesso terreno, sono poi state trovate otto roulotte allacciate alla rete elettrica e cinque pergole in ferro. Nella proprietà non mancano pavimentazioni in cemento, docce, un wc chimico, una fossa biologica e un barbecue in muratura.

La maggior parte degli interventi sono stati eseguiti senza avere gli adeguati titoli abilitativi edilizi e in contrasto con le normative urbanistiche ed edilizie vigenti per l’area in questione. L’ufficio edilizia del Comune di Follonica ha quindi emesso un’ordinanza per il ripristino dell’area e i proprietari hanno 90 giorni di tempo per demolire le strutture.

Il sopralluogo in località Sant’Emilio

Un secondo sopralluogo è stato svolto in un orto in località Sant’Emilio. Lì è stata trovata una casa mobile con corrente elettrica, allacciata all’acqua e con lo scarico fatto da tubazioni inserite nel terreno.

È stata poi trovata una seconda casetta utilizzata come abitazione turistica anche in questo caso con acqua, luce e scarichi e una terza struttura utilizzata come cucina. Trovato anche un magazzino in lamiera. Tutte queste strutture sono risultate essere realizzate senza titoli abitativi edilizi e in contrasto con le normative urbanistiche ed edilizie vigenti per le zone agricole.

Anche in questo caso l’ufficio edilizia del Comune di Follonica ha emesso un’ordinanza di rimozione e di messa in ripristino dell’area.

Il rischio ambientale

È da sottolineare il fatto che la presenza di fosse biologiche, di cucine, bagni e di scarichi delle docce, realizzati non in conformità delle norme vigenti, rappresenta un problema molto serio dal punto di vista ambientale. Lo smaltimento delle acque reflue deve infatti avvenire tramite gli impianti di scarico comunali o consortili, allacciandosi alle tubazioni e pagando gli oneri previsti. Le sanzioni per chi non rispetta il regolamento sono piuttosto severe proprio perché lo smaltimento illecito può provocare gravi conseguenze per l’ambiente e per la salute pubblica.

«Situazioni di questo genere, con orti e terreni che vengono edificati abusivamente e spesso utilizzati come abitazioni o residenze turistiche, creano un danno alla città e all’ambiente – commenta il sindaco Andrea Benini – A Follonica parliamo sempre più spesso di rigenerazione urbana e investiamo molto nel settore del turismo e non è accettabile avere all’interno del Comune costruzioni che fanno un danno al paesaggio e alla sicurezza ambientale e che spesso vengono realizzate in una notte».

Il problema degli abusi edilizi

«Gli abusi edilizi rappresentano un serio problema di legalità infranta e di etica pubblica disattesa – prosegue Benini – restiamo sempre colpiti quando scopriamo vicende di questo tipo. Episodi che mostrano quanto purtroppo alcuni cittadini si sentano lontani dalle istituzioni e dalle leggi dello Stato nel quale vivono. Attività di questo tipo portano degrado urbano e sono assolutamente da condannare».

Come vicepresidente di Avviso Pubblico, oltre che come sindaco di Follonica, Benini tiene in modo particolare alla cultura della legalità e alla promozione della cittadinanza responsabile. «Per questo motivo lavoriamo affinché ai cittadini e alle cittadine vengano date le occasioni e tutti gli strumenti possibili per sottrarsi all’illegalità – conclude – Ringrazio i carabinieri forestali, la polizia municipale e i dipendenti dell’ufficio edilizia che hanno collaborato per ottenere un risultato importante, l’impegno per rendere la nostra città migliore è costante».