Scavo concluso, portati via 26 sacchi di ossa umane | MaremmaOggi Skip to content

Scavo concluso, portati via 26 sacchi di ossa umane

I lavori in via Saffi potranno riprendere: le parti di scheletro recuperate sono state portate a Strepeto. Risalirebbero al 1700: in quella zona c’era il cimitero dei poveri
Gli agenti della polizia municipale con le ossa umane nel cantiere in via saffi

GROSSETO. Altri 26 sacchi pieni di ossa portati via dall’area del cantiere di via Saffi. Mercoledì 16 aprile si sono concluse le operazioni di scavo e le parti di scheletro che erano state trovate nelle scorse settimane e refertate dall’archeologo sono state portate all’obitorio di Sterpeto. 

Ora i lavori potranno riprendere senza interruzioni. La procura ha disposto quindi il sequestro delle ossa, che sono state consegnate al personale di Sistema. 

Un cimitero dei poveri

Potrebbero risalire al 1700, quando in quella zona ci sarebbe stato un cimitero dei poveri. È una delle ipotesi fatte dall’archeologo che ha seguito gli scavi e che ha refertato le ossa ritrovate. Le prime, all’inizio di gennaio. 

Ossa sparse, non scheletri. Che erano riaffiorate già negli anni ’30, quando erano stati costruiti gli uffici comunali ma che erano state lasciate lì, sopra ai sottoservizi dove sono ricomparse dallo scorso gennaio. 

Gli scavi poi sono proseguiti e centinaia di resti sono spuntati nell’area del cantiere. Ossa che sono state mandate a Careggi per essere analizzate e datate. Nella zona di via Saffi, dove oggi sorge il carcere, c’era la chiesa di Santa Lucia e poco lontano l’ospedale in via Ginori. Alle spalle, probabilmente un cimitero per chi non poteva permettersi una sepoltura. Insieme alle ossa infatti, sono stati trovati parti di cocci ma nessun elemento proprio di una sepoltura. Né lapidi, né chiodi. Segno che chi veniva sepolto lì, faceva parte del ceto meno abbiente della città. 

 

 

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