GROSSETO. Centinaia di frammenti di ossa, che potrebbero comporre anche una quarantina di scheletri. Sono i numeri del materiale raccolto dall’archeologo che dal 17 gennaio, quando sono stati trovati i primi reperti, non ha mai smesso di scavare nel cantiere dell’ex anagrafe in via Saffi.
In un lembo di terreno, che si trova a ridosso della strada nella parte posteriore. Dieci – quindici metri di fronte, per una profondità di un metro e una larghezza di circa un metro e mezzo.
È qui che l’archeologo che si sta occupando degli scavi, ha ritrovato i frammenti di ossa.
Il mistero di via Saffi
Una vicenda, quella del ritrovamento delle ossa in via Saffi, che resta al momento avvolta nel mistero. I primi reperti che furono trovati durante la demolizione dell’ex anagrafe, sono stati portati all’istituto di medicina legale di Firenze per essere datati ed analizzati. Stessa sorte, probabilmente, toccherà anche ai sacchi di materiale che martedì 11 marzo gli operai di Sistema hanno portato all’obitorio del cimitero di Sterpeto.

Dati, quelli che la Procura di Grosseto sta aspettando dalla medicina legale di Firenze, che potranno chiarire almeno a quando risalgano quelle ossa. Poi ci sarà da capire come mai siano state abbandonate lì, in quel lembo di centro storico dove non risulta esserci stato un cimitero, che era distante diverse decine di metri, ma dove c’era l’obitorio del vecchio ospedale.
Le ossa trovate sopra a una fognatura recente
Ci vorranno le analisi dell’istituto di medicina legale per datare le ossa che sono state ritrovate nel cantiere. Ossa che erano sopra a una fognatura costruita recentemente e che, per dirla con il gergo degli archeologi, erano “sconvolte”. Ovvero, nello scavo di via Saffi, non è stata trovata una zona di seppellimenti, ma soltanto materiale che non darebbe l’idea che in quel punto potesse esserci un cimitero.
Il cantiere dell’ex anagrafe di via Saffi è sotto la sorveglianza della Soprintendenza archeologica che ha disposto la presenza di un archeologo a visionare i lavori. Ma i lavori possono proseguire perché il cantiere non è sotto sequestro.
«Al momento non possiamo ancora dire niente su questo ritrovamento – spiega il dottor Enrico Maria Giuffrè, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologica che dirige gli scavi nel cantiere – In quella zona, dai rilievi topografici, sappiamo che c’era l’ex obitorio ma non ci risulta una zona di sepoltura, come appunto un cimitero. Per avere qualche elemento in più anche noi dobbiamo aspettare i risultati delle indagini della procura».
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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