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Scarlino festeggia san Tommaso

Il beato ha vissuto vent’anni nel convento di Monte di Muro. Ecco tutta la storia del frate francescano
La processione per San Tommaso di Scarlino
La processione per San Tommaso di Scarlino

SCARLINO. Domenica 11 agosto c’è stata una processione a Scarlino, dedicata al santo del paese Tommaso Bellacci, beatificato nel 1771. Il frate francescano era di Firenze, ma ha passato molti anni in Maremma a cui, con il tempo, si è legato molto. Infatti nella provincia di Grosseto ha fondato e riformato molti conventi nel 1420, come quelli di Montorsaio e di Scansano.

Tommaso era il vicario della Puglia e della Calabria, un carica che vestì per pochi anni, visto che fu mandato in Maremma, dove estirpò i frati ribelli chiamati “fraticelli”. Quest’ultimi si ribellarono alla gerarchia ecclesiastica e si stanziarono in diversi conventi toscani, ovvero il convento di Monte di Muro a Scarlino, il convento della Nave a Montorsaio, in quello di Gavorrano e in quello di Scansano.

San Tommaso e l’amore per Scarlino

Bellacci nacque a Firenze nel 1370, dove poi si unì ai frati francescani. Era un missionario devoto alla religione, in tutti i suoi aspetti. Nella sua vita ha vissuto in Africa e in altre parti del mondo come missionario e si è costruito una carriera nella Chiesa, fino a diventare vicario della Puglia e della Calabria.

Però non era destinato al ruolo di Vicario secondo papa Martino V, che decise di mandare il frate francescano in Maremma, dove i “fraticelli” si erano insediati. Questo per le qualità di Tommaso nel guidare riformare i conventi

Tommaso si innamorò della Maremma, in particolare del convento di Scarlino, dove rimase per vent’anni. Proprio in questo luogo ebbe visioni e apparizioni nei boschi della zona. A Scarlino trovò molti discepoli e santi, alcuni di loro ancora oggi ricordati. Il frate era molto devoto e amava essere un missionario, infatti, poco prima di morire chiese di poter partire per il Medio Oriente, nonostante l’età.

A Scarlino lo avvolge un alone di leggenda e le sue avventure sono tramandate tutt’oggi di generazione in generazione.

Le reliquie di Tommaso da Scarlino

Il saio del beato è conservato a Rieti, al santuario di Fonte Colombo, e nel 2020 fu portato nella diocesi di Grosseto ed esposto nelle parrocchie di san Francesco e a Scarlino. L’iniziativa accese l’interesse dei cittadini di Scarlino verso Tommaso, perché era ricordato dai più anziani del paese per i suoi episodi, fra realtà e mito, nel convento di Monte di Muro.

Solo dopo l’iniziativa del 2020 le persone hanno iniziato ad approfondire la sua storia, scoprendo la sua testimonianza di fede e riscoprendolo come un fedele amico di un altro santo famoso nella provincia di Grosseto san Bernardino da Siena. Nello stesso anno lo hanno inserito nel contesto storico dell’osservanza francescana. Così nel 2020 la parrocchia ha organizzato la prima festa del beato il 31 ottobre.

Nel 2022 l’ufficio missionario di Grosseto ha fatto da tramite per richiedere ai frati minori di Fonte Colombo, al padre provinciale Luciano de Giusti e al postulatore generale Giovannigiuseppe Califano la possibilità di avere le reliquie del beato nella comunità di Scarlino.

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